Ogni anno sono diversi e sempre più numerosi gli italiani che scelgono di andare in vacanza con animali e organizzare un viaggio sui mezzi di trasporto pubblici o in autonomia senza rinunciare alla compagnia dei propri amici a quattro zampe e non solo. Viaggiare con animali è sinonimo di divertimento, il che ha reso necessaria la creazione di villaggi pet-friendly e di pensioni per animali, ormai numerosissime nelle zone turistiche di tutto il mondo. Tuttavia, per mettersi in volo e varcare i confini italiani in compagnia dei propri pet sono in vigore dal 2014 una serie di norme per la sicurezza degli animali in viaggio che hanno introdotto il passaporto per animali, un vero e proprio documento d’identificazione. Ma di cosa si tratta e come fare per ottenerlo? Scopritelo con i consigli di viaggio redatti dal team di GB Viaggi.

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Passaporto per animali: cos’è e a cosa serve

Andare in vacanza in compagnia degli amici animali è molto divertente ma richiede anche una certa dose di attenzioni e responsabilità in relazione alla loro incolumità. E’ per questo che dal 2014 sono state introdotte una serie di norme e leggi a livello europeo che hanno portato alla creazione del passaporto per animali, un vero e proprio documento di riconoscimento che il proprietario dell’animale dovrà portare con se durante un viaggio con animali fuori dai confini nazionali. L’obiettivo del passaporto per animali è principalmente quello di garantire la sicurezza e la protezione sanitaria degli animali in viaggio: il passaporto infatti sostituisce il libretto sanitario dell’animale e deve obbligatoriamente riportare tutti i vaccini effettuati, fra cui l’antirabbica obbligatoria per legge, oltre che i dati anagrafici compresi quelli del proprietario.

Allo stesso modo l’introduzione del passaporto per animali è stato pensato come strumento utile per contrastare il commercio e traffico illecito di animali e il relativo maltrattamento e abbandono. Con il possesso del passaporto l’animale dovrà obbligatoriamente viaggiare con la persona indicata nel documento o con persona da esso autorizzata purché fuori da finalità commerciali e, per lo stesso motivo, non sarà possibile viaggiare con più di cinque animali al seguito in quanto ritenuto viaggio a scopo commerciale. Qualora gli animali con più di sei mesi siano destinati a mostre o competizioni è ammessa un’eccezione, a condizione che il proprietario sia in grado di esibire regolare documento d’iscrizione.

Procedura, tempistiche e costi per il rilascio del documento

In Italia il passaporto per animali può essere rilasciato solo a partire dai tre mesi d’età compiuti dall’animale che prima delle dodici settimane non può essere vaccinato contro la rabbia. Per ottenere il passaporto per viaggiare con animali è necessario recarsi agli uffici dei Servizi Veterinari della ASL di competenza e l’animale deve essere obbligatoriamente già registrato all’Anagrafe Regionale degli Animali d’Affezione ed in possesso di microchip o tatuaggio identificativo. La procedura di rilascio prevede la presentazione dell’animale stesso, per il controllo di microchip o tatuaggio, e di una documentazione comprendente il cercato d’iscrizione all’Anagrafe, il libretto sanitario con certificazione di avvenuta vaccinazione antirabbica ed il documento d’identità e codice fiscale del proprietario maggiorenne.

Alla documentazione per la richiesta del passaporto per animali va allegata la ricevuta di avvenuto versamento, il cui costo varia in base ai tariffari regionali delle ASL e si aggira in media tra i 5€ e i 15€, salvo visite veterinarie aggiuntive propedeutiche al rilascio. Se è tutto in regola il passaporto per animali viene rilasciato direttamente a vista e non porta una data di scadenza, salvo il richiamo obbligatorio del vaccino contro la rabbia da effettuarsi ogni 12 mesi. Il passaporto per animali valido nell’Unione Europea deve essere sia in lingua madre che in inglese e presenta delle caratteristiche estetiche precise: la copertina azzurra con l’emblema dell’UE riporta la specifica del codice ISO e la numerazione univoca statale.

Vaccinazioni richieste e regole generali per l’accesso nei Paesi europei

Il passaporto per animali di per sé indica una completa aderenza dell’animale in viaggio alle norme igienico-sanitarie in vigore nell’Unione Europea, tanto è vero che soltanto il vaccino contro la rabbia è quello generalmente obbligatorio a ogni latitudine. Tuttavia per fare accesso in paesi come Regno Unito, Irlanda, Svezia o Paesi terzi non UE, oltre all’antirabbica sarà necessario sottoporre l’animale a un trattamento contro l’Echinococcus multilocularis e un test immunologico per verificare gli anticorpi della rabbia. Oltre alle vaccinazione ci sono però altre regole che è bene sapere prima di viaggiare con animali nei paesi dell’Unione Europea e anche fuori dal territorio comunitario.

Se all’interno dei confini UE il passaporto per animali è esaustivo dello stato di salute dell’animale, altri paesi richiedono delle garanzie aggiuntive oltre a quelle già elencate. Regno Unito, Irlanda e Svezia ad esempio richiedono anche il trattamento contro la tenia sui cani, da effettuarsi non meno di 24 ore e non più di 120 ore precedenti all’ingresso nel paese e in Gran Bretagna in particolare è vietato l’ingresso di alcune razze canine come Pit Bull Terrier, Dogo Argentino, Tosa Giapponese e altri. Altri Paesi terzi sul territorio europeo, oltre al certificato sanitario da emettere subito prima del viaggio, hanno l’obbligo del controllo doganale all’ingresso con relativo rilascio del visto d’ingresso da parte del personale che ne certifica lo stato di salute.