Immergiti nel cuore pulsante della Calabria, dove Badolato sorge come un palcoscenico naturale, una tela vivente dipinta dai colori del mare e della terra. Questo borgo, circondato dalla natura tra mare, collina, montagna e lago è collegato con il mare e consente di spostarsi dal mare alla montagna in pochi minuti d’auto.  

Non per niente, quest’anno si è classificato come il secondo borgo più bello d’Italia, premiato durante l’undicesima edizione del prestigioso concorso Borgo dei Borghi 2024

Lasciati guidare dal profumo del pane appena sfornato che si diffonde nelle stradine, segui il ritmo lento delle giornate che scorrono tra le mura antiche. Qui, ogni pietra ha una storia da raccontare, ogni vista è un quadro da ammirare, ogni sapore è un ricordo che rimarrà impresso nella memoria. 

In questo articolo, ti parleremo di cosa fare a Badolato, nel borgo degli angeli, in un viaggio sensoriale dove potrai assaporare il vero spirito del Sud, incontrare gli artigiani che custodiscono antichi mestieri e assaggiare piatti che sono un inno alla gioia di vivere.  

Le chiese di Badolato 

le chiese di Badolato

Badolato è anche detto il Paese delle Chiese perché tra il borgo e la marina se ne contano ben 14.  

Tra le vie di Badolato ogni angolo rivela una chiesa più antica dell’altra, ognuna con la sua storia, il suo mistero e il suo invito al silenzio contemplativo. Qui le chiese non sono solo edifici, sono custodi di segreti, narratori di storie secolari, testimoni di un passato ancora presente.  

Ecco perché abbiamo voluto iniziare il nostro viaggio dalle navate e dagli altari di Badolato, dove l’arte sacra si fonde con la devozione popolare.  

1. Chiesa dell'Immacolata  

La Chiesa dell’Immacolata sorge oltre la porta orientale del borgo, su un promontorio che offre una vista mozzafiato che va da Capo Colonna fino a Punta Stilo.  

Le sue origini risalgono al 1686 e questa bellissima chiesa ti accoglie con il suo imponente portale in granito. L’opera è stata realizzata dai celebri scalpellini di Serra San Bruno. Due colonne eleganti si trovano all’ingresso e sorreggono un architrave che incornicia una preziosa nicchia che testimonia l’anno di fondazione della chiesa e il successivo restauro avvenuto nel 1859. 

Varcato il portone, ci si trova avvolti dalla magnificenza degli stucchi in gesso che adornano il soffitto, realizzati da abili artisti provenienti da Serra San Bruno. La volta a botte, divisa in tre riquadri, è impreziosita da delicate fasce floreali e medaglioni centrali, mentre il fondo blu, arricchito da eleganti decorazioni bianche e dorate, cattura lo sguardo. 

Nelle vicinanze dell'abside, una cupola dall'ottagono semplice, punteggiata da graziose finestre, si erge con maestria, culminando con una lanterna a forma di stella, abbellita da tegole in terracotta. Questo sontuoso esempio di architettura del Seicento badolatese incanta gli occhi di chiunque vi si avvicini. 

L'altare maggiore, realizzato in marmo bianco, e il pavimento, decorato con affascinanti motivi maiolicati a margherita, aggiungono ulteriore splendore all'ambiente sacro. Lungo le pareti laterali, opere d'arte come l'olio su tela raffigurante la Croce Angelica di Tommaso Aquinate e varie creazioni di artisti partenopei e locali, catturano l'attenzione e l'ammirazione dei visitatori. 

Tra i tesori più preziosi della chiesa spiccano i pezzi in argento, tra cui il calice, l'ostensorio e la punta della mazza del priore, opere di maestri argentieri napoletani. All'esterno dell'abside, un suggestivo pannello maiolicato del 1800, raffigurante la Madonna Immacolata e realizzato a Squillace, aggiunge un tocco di sacra bellezza al complesso architettonico. 

2. Chiesa del convento di san Domenico  

La Chiesa di San Domenico, originariamente era un monastero gestito dai frati domenicani nel XVII secolo, è conosciuta tra gli abitanti di Badolato come U monasteru.  

Durante periodi di invasioni straniere o saccheggi, le chiese svolgevano un ruolo cruciale nella comunicazione, con le campane che segnalavano l'avvicinarsi dei nemici. 

La Chiesa dell'Immacolata dava l'allarme alla Chiesa del SS. Salvatore, che a sua volta avvisava i frati domenicani di San Domenico, i quali comunicavano con i frati francescani del Convento degli Angeli. 

Distrutta e ricostruita a seguito dei terremoti del 1738 e del 1783, la Chiesa di San Domenico risplende oggi con la sua architettura imponente, costruita principalmente con granito locale. All'interno, il contrasto tra le mattonelle chiare e scure del pavimento enfatizza la dualità tra bene e male. 

L'unica navata conduce all'altare, risalente al 1700 realizzato in marmo. Ai lati della navata si trovano due ulteriori altari, uno in gesso e l'altro in marmo. Dietro l'altare, nell'abside, si trova un affresco presumibilmente realizzato da uno dei discepoli di Francesco Cozza, raffigurante l'incontro tra la Madonna e l'Arcangelo San Michele. 

Un'altra opera d'arte di rilievo è la Madonna del Rosario, dipinta da S. Colloca e posta sopra l'altare destro. La Chiesa ospita altri affreschi attribuiti a Guglielmo Borrenaus. 

La confraternita della chiesa organizza annualmente "A Cumprunta", l'incontro tra Maria e Gesù Risorto, celebrato durante la Pasqua. I membri della confraternita indossano mantelli neri, simbolo del dolore e del lutto, mentre la Madonna, durante la processione, cambia il suo mantello nero con uno bianco, in un momento di grande commozione e gioia per tutta la comunità. Si narra che se la Madonna non riuscisse a svelare il mantello nero, una catastrofe colpirebbe Badolato. 

3. Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria 

Una delle chiese più antiche del territorio, pare infatti che risalga al 1198. Le sue radici basiliane sono testimoniate dalla posizione dell’abside rivolta a sud, con l’Altare Maggiore che si trova invece a nord, sulla parete opposta. Inoltre, tracce di affreschi perduti nell’abside originale confermano quest’antica origine.  

Il primo documento che cita questa chiesa risale al 1310, ma è stato restaurato nel 1646. Qui è possibile ammirare un meraviglioso soffitto in legno, composto da 558 cassettoni, realizzato nel 1839 dagli artigiani di Serra San Bruno. 

Sull’Altare si trova un dipinto, attribuito da Antonio Gesualdo al maestro iberico dei Perea, ma alcuni studiosi pensano che l’opera risalga a un altro artista dell’epoca, probabilmente intorno al 1500. Il dipinto è stato restaurato da poco.  

Sulla parete sinistra, sotto la tela trafugata, sono state scoperte tracce di un affresco che risale probabilmente al 1450 circa. Anche questo affresco ha subito un recente restauro.  

4. Chiesa dell'Annunziata 

La chiesetta si trova nel centro storico, ha origini che risalgono al 1654 ed è molto probabile che fosse originariamente collegata al castello nelle vicinanze. 

Con una singola navata, pare che nel XVIII secolo fosse sotto la guida dell’Abbas Stefano Saraco, e forse per questo viene definita Abbazia badolatese. 

Nella chiesa era presenta un’unica tela, opera del pittore del ‘600 Francesco Caivano. Il dipinto è stato poi restaurato gratuitamente dal maestro Pino Mantella, ma a causa delle condizioni precarie del tetto e dell’umidità delle pareti, non è stato rimesso al posto per evitare che si danneggiasse. 

5. Chiesa della Provvidenza 

La Chiesa della Provvidenza è stata l’ultima chiesa costruita a Badolato Superiore per iniziativa di Salvatore Aponte, un campano, originario di Vico Equense che si trasferì a Badolato in cerca di fortuna.  

Leggenda vuole che con i soldi trovati in un campo da lui acquistato, decise di realizzare la chiesetta su un terreno di sua proprietà lungo l’argine di un fiume chiamato proprio Fiumarella della Provvidenza.  

6. Chiesa Ss.mo Salvatore  

Si trova di fronte al Palazzo Caporale, dove si trova il Comune, e risale al 1218. Di impronta normanna, l’edificio subì una ricostruzione nel XVII secolo.  

All’interno si può ammirare l’Altare del Sacramento, realizzato con marmi pregiati e due busti che raffigurano il patrono del paese San Andrea Avellino e San Francesco di Paola.  

Pare che questi busti siano opera di artisti napoletani della prima metà del 1600, testimoniando l'influenza artistica proveniente dalla vicina Napoli. 

7. Chiesa del Carmine 

Una modesta Chiesa che si trova nella zona sud di Badolato, vicino alla Chiesa Matrice, e risale al XVII secolo. I resti delle mura e una presunta porta d’ingresso che si trova nel centro storico, suggeriscono che le dimensioni originarie potessero essere più ampie.  

Una chiesa semplice, con l’ingresso posizionato sul lato della facciata, sormontato da un arco ribassato che si eleva su un gradino. Con una sola navata e un campanile costruito direttamente sul tetto, che originariamente ospitava una campana. 

8. Chiesa di Santa Maria in crignetto

La chiesa si trova su Corso Umberto I, probabilmente costruita alla fine del XVII secolo, si pensa che il nome possa derivare dalla sua posizione dul crinale, che in passato scendeva quasi a precipizio verso nord-est.  

L’inclinazione notevole del tetto ha dato adito a diverse ipotesi, ma la più probabile è che questa era proprio una caratteristica degli edifici di montagna.  

Questa chiesa è stata miracolosamente risparmiata dal terremoto del 1783 e al suo interno si trova ancora il dipinto di San Leonardo che veniva spesso invocato contro le invasioni turche e testimonia la storia e la devozione della comunità locale. 

9. Chiesa di San Nicola Vescovo

La sua storia risale al XIV secolo ed è stata per secoli una delle parrocchie di Badolato. Danneggiata dall'alluvione del 1951, fu restaurata e parzialmente ridefinita durante i lavori di riparazione. 

Un tempo, era la parrocchia più ricca del paese, quando la ricchezza era misurata in proprietà fondiarie, oggi meno valorizzate. 

All'interno, tra pochi dipinti, spicca un grande quadro commissionato da don Francesco Caporale a Zimatore, un noto pittore di Pizzo Calabro, raffigurante uno dei miracoli più conosciuti di San Nicola, intervenuto durante una carestia. 

Ormai chiusa al culto da decenni per mancanza di sacerdoti e fedeli, la chiesa anima ancora l'area antistante durante le manifestazioni popolari estive. 

La Piazza San Nicola, situata sul Corso Umberto I nella Jusutèrra, è il risultato del riempimento di una fossa creata durante la costruzione del muraglione per consolidare il terreno dove sorge la Chiesa di San Nicola.  

In passato, era un luogo frequentato da centinaia di bambini al mattino in attesa dell'apertura delle scuole vicine, dagli anziani nel pomeriggio per godersi il sole, dalle donne per attingere acqua alla fontana pubblica e dai giovani per trascorrere del tempo libero. 

Oggi, è animata principalmente durante l'estate, quando i badolatesi emigrati tornano nel loro paese per le vacanze e durante eventi culturali all'aperto. 

Ogni Sabato Santo qui, da circa 36 anni, viene aperto il catoio di Turi Caminiti che riesce a unire centinaia di persone, anche non originarie di Badolato, che trascorrono qualche ora in compagnia, gustando cibo e bevande locali.  

10. Santa Maria degli Angeli

Il Convento di Santa Maria degli Angeli, risale al 1603 e si trova su una piccola collina di fronte al borgo di Badolato, in un luogo noto come Petta degli Angeli.  

All’interno della chiesa del convento, si possono ammirare un crocefisso in legno e un pulpito (o balcone) sospeso all’interno della chiesa da dove il predicatore si rivolgeva ai fedeli, entrambi risalenti al XVIII secolo.  

Il convento, voluto dal popolo di Badolato e approvato dai Superiori dell’Ordine Francescano nel 1602, è uno dei più grandi della Calabria e forse l’unico ad avere due chiostri.  

Grazie al lavoro incessante dei giovani ospitati, questo importante monumento di religiosità e civiltà è stato salvato da un destino di abbandono e degrado.  

11. Chiesa di Santa Maria della Sanità 

Questa chiesa, che risale al 1198, è un prezioso testimone del passato, essendo ciò che rimane di un antico monastero basiliano, noto come San Isidoro Agricola.  

All’interno della chiesa, si possono ammirare opere d’arte di grande valore. Dietro l’altare, ad esempio, si trova un affresco bizantino del XV secolo, che raffigura la Pietà, un Santo e l’Eterno. Inoltre, la chiesa ospita un altare ligneo del 1746, decorato con immagini che simboleggiano la Madonna. 

La chiesa è avvolta da una leggenda locale che racconta di un contadino di nome Isidoro, il cui figlio era malato. In un sogno, la Madonna gli apparve e gli disse di andare nell’orto e prendere delle ciliegie (era inverno) e di farle mangiare al bambino. Isidoro ebbe fede, andò nell’orto dove trovò il ciliegio carico di frutti: ne fece mangiare al bambino, che guarì. 

Nel 2021, l’Associazione culturale “La Radice” e l’A.V.I.S. Badolato hanno recuperato e reso visibile la vasta cisterna che per secoli ha raccolto l’acqua del tetto del monastero, per ogni necessario uso dei monaci. 

La Chiesa di Santa Maria della Sanità è un luogo dove si può sentire la profondità del passato e la devozione della comunità locale.  

12. Chiesa dei Ss. Angeli Custodi 

Si trova nel cuore di Badolato Marina, è di dimensioni modeste, e riflette le esigenze della comunità al momento della sua costruzione. Davanti alla chiesa, si estende un ampio piazzale che arriva fino alla strada principale. 

La chiesa fu aperta al culto nel marzo del 1956 e fu affidata ai Padri Francescani Minori Conventuali della Provincia di Sant’Antonio di Padova. 

All’interno della chiesa, si possono ammirare diverse opere d’arte di grande valore. Tra queste, un affresco bizantino del XV secolo e un altare del 1746, decorato con immagini che simboleggiano la Madonna. 

13. Chiesa di San Leonardo 

La Chiesa di San Leonardo si trovava su Corso Umberto I, a neanche 30 metri di distanza della Chiesa di Santa Maria in crignetto, ed era uno dei luoghi di culto storici di Badolato, parte del ricco patrimonio religioso del borgo.  

Questa chiesa fu distrutta dal terremoto del 1783 e purtroppo non si hanno ulteriori dettagli specifici su questo luogo.  

Non solo chiese. Piazze, palazzi e castelli 

Badolato borgo

Ma Badolato non è solo chiese, è un borgo ricco di storia, cultura e bellezze naturali. Oltre alle sue numerose chiese, ci sono un sacco di cose da fare e vedere.  

Piazza Castello 

Piazza Castello, è uno dei simboli di Badolato, e ha una storia affascinante. Il suo nome deriva dall’antico Castello di Badolato, risalente al 1100, che nel tempo si trasformò in un potente baluardo militare. Questo castello permise ai vari signori feudali di esercitare un forte controllo sui territori circostanti. 

Nel 1968, il comune decise di espropriare l’ultimo proprietario del castello, il Barone Gallelli, e di demolirlo per fare spazio alla piazza che vediamo oggi. 

Ma la Piazza Castello non è solo un luogo di incontro, è anche un balcone panoramico sulla costa. Da qui, si può godere di una vista mozzafiato sul Mar Ionio, un panorama di straordinaria bellezza che incanta residenti e visitatori.  

Palazzo Gallelli 

Palazzo Gallelli, un monumento storico di Badolato, è un esempio affascinante dell’architettura del XVI secolo. Questo edificio maestoso, costruito nel 1598, si estende su tre piani e si distingue per la sua struttura robusta e imponente, impreziosita da dettagli architettonici di grande valore. 

Situato in Via Gallelli, nella parte settentrionale del paese, vicino al Corso Umberto I, il palazzo era originariamente di proprietà della famiglia Gallelli, una famiglia nobile che possedeva un altro grande palazzo a Badolato e che nel 1850 costruì una splendida villa con richiami di castello medievale, in località Pietranera. 

Il Palazzo Gallelli è l’unico edificio del paese ad avere due ingressi principali, entrambi caratterizzati da magnifici portali di granito. Dopo essere stato acquistato dal Comune di Badolato negli anni '80, il palazzo è stato restaurato e trasformato in un centro culturale, ospitando mostre, esposizioni e incontri. 

Castello Gallelli 

Il Castello Gallelli è un affascinante maniero che si erge maestoso sulla campagna di Badolato, in Calabria. Questa imponente struttura fu costruita nel XIX secolo dalla famiglia Gallelli, situata su un colle panoramico, al centro di un vasto latifondo di 630 ettari. 

Questo castello, ancora oggi di proprietà e abitato dai discendenti della famiglia, rappresenta l’ultima delle fortificazioni erette dal casato, dopo il castello normanno a Badolato borgo, forte Giambartolo, forte Zangares, e forte del Mandrile. Questi luoghi, tutti situati all’interno della baronia di Badolato, sono esempi di come il territorio fosse fortificato per controllare e difendere i loro possedimenti. 

Palazzo Paparo 

Situato nel cuore di Badolato, il Palazzo Paparo è un monumento storico che risale al XVIII secolo. Questo edificio imponente, uno dei più grandi palazzi di Badolato, si trova lungo il Corso Umberto I, a pochi passi dalla Chiesa di San Nicola. 

Il Palazzo Paparo è noto per il suo ingresso maestoso, caratterizzato da un portale di granito unico nel suo genere, sostenuto da due colonne cilindriche. Nel corso del tempo, il palazzo ha assunto diverse funzioni: per un periodo nel secolo scorso, è stato utilizzato come asilo infantile e orfanotrofio maschile, gestito da suore e dotato di una scuola elementare. 

La famiglia Paparo, che ha dato il nome al palazzo, si trasferì a Badolato da Napoli alla fine del XVII secolo. Due membri della famiglia, Vincenzo e Raffaele, hanno avuto un ruolo importante nella politica italiana, servendo rispettivamente come Deputato nel primo Parlamento dell’Italia unita e come Senatore nei primi decenni del XX secolo. 

Nonostante il suo stato attuale di abbandono, sono state prese misure per proteggere il palazzo da ulteriori danni. Palazzo Paparo rimane un simbolo della ricca storia di Badolato e un esempio affascinante dell’architettura del XVIII secolo. 

La Torre Campanaria 

La Torre Campanaria, un’icona di Badolato, è un monumento storico che risale al 1539. Questa torre, conosciuta anche come “Torre delle Ore”, si erge nel cuore del borgo, dominando il paesaggio con la sua imponenza. 

Un tempo, la torre svolgeva un ruolo cruciale nella difesa del borgo, fungendo da punto di avvistamento. Le sue campane, guidate da un grande orologio, scandivano il tempo e il loro suono riecheggiava fino alle marine. 

Nel corso del tempo, la torre ha subito diverse trasformazioni. Nel 1934, fu decapitata per motivi di sicurezza e successivamente abbassata a seguito di un’alluvione nel 1951 che ne aveva compromesso la stabilità. 

Oggi, la torre offre una vista panoramica mozzafiato sul Mar Ionio, da Isola Capo Rizzuto a Monte Barca. Si spera che in futuro, sulla cima della torre, venga realizzato un belvedere per permettere a tutti di godere di questa vista spettacolare. La Torre Campanaria, quindi, è un luogo dove il passato incontra il presente e offre una finestra sulla bellezza mozzafiato del paesaggio circostante. 

I catoi  

Un'altra caratteristica affascinante di questo borgo medievale sono i catoi. Tradizionalmente sono cantine scavate nella roccia o spazi al piano terra delle case, utilizzati per conservare il vino e altri prodotti alimentari, grazie alla temperatura che riuscivano a mantenere.  

Nel corso del tempo, molti di questi catoi sono stati ristrutturati e trasformati in spazi espositivi, in negozi di artigianato o in piccole cantine, enoteche e botteghe dove i visitatori possono scoprire i prodotti locali.  

Sono spazi unici, che offrono un tuffo nella storia e nelle tradizioni di Badolato permettendo ai visitatori di fare un’esperienza autentica e di connettersi con l’anima del borgo. 

Oltre il borgo. Cosa fare a Badolato tra escursioni, visite alle cantine e relax in spiaggia 

campagna badolato

Oltre al borgo medievale, questo posto offre anche molte cose da fare. La vicinanza alla Costa Ionica con le sue spiagge lunghe e bianche, campagne e fiumare, colline con uliveti e vigneti secolari, fanno di Badolato un luogo dove la tradizione si fonde con l’accoglienza.  

La spiaggia di Badolato 

Badolato Marina si affaccia su un’ampia spiaggia di sabbia dorata mista a ciottoli particolarmente amata da chi pratica sport acquatici come lo snorkeling, il sub, il kitesurf o rilassanti passeggiate in acqua.  

Il mare è azzurro e cristallino e presenta un fondale leggermente digradante perfetto anche per la balneazione dei più piccoli. Il tratto di costa è servito da diversi stabilimenti balneari attrezzati e di spiagge pubbliche incontaminate e selvagge. 

La spiaggia è delimitata da un lato da un recente porticciolo turistico e dall’altro lato da un promontorio.  

Il lungomare si estende per tutta la lunghezza della costa ed è molto curato con oleandri che conferiscono alla marina di Badolato un aspetto ancora più caratteristico. Accessibile da qualsiasi punto del lungomare dove è anche presente una pineta attrezzata con area picnic, un parco verde, panchine e impianti sportivi a gestione privata. 

Escursione a Monte Consolino 

Il Monte Consolino è una delle attrazioni più affascinanti nei dintorni di Badolato. Questa montagna offre sentieri per escursioni e trekking che regalano panorami spettacolari della costa e dell’entroterra. Un luogo perfetto per gli amanti della natura e per chi cerca un’esperienza da fare all’aria aperta.  

Dalla cima del monte si gode di una vista mozzafiato e nelle giornate più limpide è possibile anche vedere lo Stretto di Messina e l’Etna in lontananza. È anche un sito di interesse storico, con resti di antiche fortificazioni che testimoniano la presenza umana fin dall’epoca medievale. 

L’escursione al Monte Consolino può essere un’avventura indimenticabile e un’opportunità per scoprire la ricchezza del patrimonio naturale e culturale della regione. 

In campagna, a Cirimingiano per ammirare la produzione di vino e olio 

Cirimingiano è un incantevole angolo rurale incastonato nel territorio del comune di Badolato, un autentico gioiello della campagna italiana. Qui, un’ampia distesa di terra circonda il suggestivo borgo medievale.  

Quest'area, da sempre dedicata alla produzione di vino e olio, si trova al centro dell’antico Cammino Basiliano, un percorso intriso di storia e spiritualità. Negli ultimi anni il posto sta vivendo una rinascita, abbracciando la sua vocazione ricettiva.  

Fermarsi a Cirimingiano significa immergersi in un'esperienza unica, dove il tempo sembra rallentare e le antiche tradizioni del Sud Italia prendono vita.