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Siti UNESCO 2025: 26 nuovi luoghi tra natura, storia e memoria

  • Scritto da: Anna Bagnato
  • Tempo lettura medio: 5 min e 53 s
  • Aggiornato il: 30.07.2025
Siti UNESCO 2025: 26 nuovi luoghi tra natura, storia e memoria

Cerchi nuove mete per il tuo prossimo viaggio? Il patrimonio UNESCO si arricchisce con 26 nuovi siti: un mix di natura incontaminata, antiche tradizioni e memorie storiche. È il momento perfetto per aggiornare la tua travel bucket list.

Dal 6 al 16 luglio, a Parigi, si è tenuta la 47esima sessione del Comitato del Patrimonio UNESCO che ha stabilito l’ingresso di 26 nuovi siti culturali e naturali nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. In totale i luoghi protetti dall’UNESCO sono diventati 1248, in 170 dei 196 Stati membri della Convenzione. 

La Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay ha definito la Convenzione sul Patrimonio Mondiale “una scelta visionaria - che da oltre 50 anni promuove la pace proteggendo natura e cultura”. La Convenzione è una delle più condivise al mondo (grazie al grande numero di Paesi che l’hanno ratificata) e dimostra che il Patrimonio Culturale è una forma di collaborazione internazionale che resiste alle crisi. 

Audrey Azoulay, Direttrice Generale UNESCO, in posa davanti alle bandiere europea e francese

Audrey Azoulay, Direttrice Generale dell’UNESCO. Foto di Didier Plowy, licenza CC BY-SA 3.0 FR

Azoulay ha però sottolineato che oggi bisogna affrontare con fermezza sfide urgenti come il cambiamento climatico, il turismo di massa e i danni causati dalle guerre, soprattutto in Africa e Medio Oriente. L’UNESCO è già attiva su questi fronti, con iniziative concrete come la ricostruzione della città di Mosul in Iraq e gli interventi a sostegno del patrimonio in Ucraina.

Le Domus de janas sono il 61° sito italiano Patrimonio UNESCO

L’Italia continua a mantenere il primato mondiale per il numero di siti che sale a 61, di cui 55 culturali e 6 naturali. Il nuovo Patrimonio UNESCO si trova in Sardegna, si tratta delle Domus de janas, tombe preistoriche che raccontano l’evoluzione sociale della comunità sarda. 

Interno di una tomba ipogeica preistorica Domus de janas a Montessu, Sardegna, con colonne scolpite e aperture nella roccia

Domus de janas a Montessu, uno dei siti preistorici recentemente riconosciuti come Patrimonio UNESCO.

Le Domus de janas formano un patrimonio composto da più luoghi distinti, ma legati tra loro per valore storico, culturale o naturale. Si tratta di un insieme di 17 necropoli sparse in tutta la Sardegna, che insieme raccontano la tradizione funeraria preistorica dell’isola. Questa tradizione culturale risale al periodo che va dal Neolitico Medio all’Età del Bronzo (V-III millennio a.C.). Conosciute anche come case delle fate, queste tombe raccontano le credenze, i riti e l’evoluzione sociale del popolo sardo.

Con le loro complesse strutture e decorazioni simboliche, rappresentano una delle più  importanti testimonianze di architettura funeraria nel Mediterraneo occidentale, parte di un fenomeno diffuso con circa 3.500 vani sotterranei soprattutto nel centro-nord dell’Isola, spesso legati a villaggi e luoghi sacri.

I siti Patrimonio UNESCO in Italia

Ecco la lista Patrimonio UNESCO completa dei 61 siti italiani


Anno di Iscrizione Sito Patrimonio UNESCO Regione
1979 Arte Rupestre della Valcamonica Lombardia
1980 (e 1990) Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura Lazio
1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’ di Leonardo da Vinci Lombardia
1982 Centro storico di Firenze Toscana
1987 Venezia e la sua Laguna Veneto
1987 Piazza del Duomo a Pisa Toscana
1990 Centro Storico di San Gimignano Toscana
1993 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera Basilicata
1994 La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto Veneto
1995 Centro storico di Siena Toscana
1995 Centro storico di Napoli Campania
1995 Crespi d’Adda Lombardia
1995 Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po Emilia-Romagna / Veneto
1996 Castel del Monte Puglia
1996 Trulli di Alberobello Puglia
1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna Emilia-Romagna
1996 Centro storico di Pienza Toscana
1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata Campania
1997 Il Palazzo reale del XVIII secolo di Caserta con il Parco, l’Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di San Leucio Campania
1997 Costiera Amalfitana Campania
1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande Emilia-Romagna
1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto) Liguria
1997 Residenze Sabaude Piemonte
1997 Su Nuraxi di Barumini Sardegna
1997 Area Archeologica di Agrigento Sicilia
1997 Piazza Armerina, villa romana del Casale Sicilia
1997 L’Orto botanico di Padova Veneto
1998 Area archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia Friuli-Venezia Giulia
1998 Centro Storico di Urbino Marche
1998 Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula Campania
1999 Villa Adriana (Tivoli) Lazio
2000 Isole Eolie Sicilia
2000 Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani Umbria
2000 Città di Verona Veneto
2001 Villa d’Este (Tivoli) Lazio
2002 Le città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale) Sicilia
2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia Piemonte / Lombardia
2004 Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia Lazio
2004 Val d’Orcia Toscana
2005 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica Sicilia
2006 Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli Liguria
2008 Mantova e Sabbioneta Lombardia
2008 La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina Lombardia (parte italiana)
2009 Dolomiti Veneto / Trentino-Alto Adige / Friuli-Venezia Giulia
2010 Monte San Giorgio Lombardia (parte italiana)
2011 I longobardi in Italia. Luoghi di potere Varie (Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Benevento, Spoleto, Campello sul Clitunno, Monte Sant'Angelo)
2011 Siti palafitticoli preistorici delle Alpi Varie (Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige)
2013 Ville e giardini medicei in Toscana Toscana
2013 Monte Etna Sicilia
2014 Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato Piemonte
2015 Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale Sicilia
2017 Opere di difesa veneziane del XVI e XVII sec. Stato di Terra-Stato di Mare Occidentale (per l’Italia Peschiera, Bergamo, Palmanova) Veneto / Lombardia / Friuli-Venezia Giulia
2017 Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa (In Italia 13 faggete) Varie (Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania)
2018 Ivrea, città industriale del XX secolo Piemonte
2019 Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Veneto
2021 Padova Urbs Picta – Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento Veneto
2021 Le Grandi Città Termali d’Europa Veneto (Montecatini Terme in Toscana, per l'Italia)
2021 I Portici di Bologna Emilia-Romagna
2023 Carsismo e Grotte nelle Evaporiti dell’Appennino Settentrionale Emilia-Romagna
2024 Via Appia. Regina viarum Lazio / Campania / Basilicata / Puglia
2025 Tradizioni funerarie nella Preistoria della Sardegna: le domus de janas Sardegna

L’impegno dell’UNESCO per la tutela globale del patrimonio culturale, naturale e della memoria

Tra i 26 nuovi siti inseriti quest’anno nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO emergono quattro importanti siti africani, tra cui il Paesaggio Culturale Diy-Gid-Biy in Camerun e gli ecosistemi dell’Arcipelago Bijagós in Guinea-Bissau. Sono stati riconosciuti anche il monte Mulanje in Malawi e l’area naturale di Gola-Tiwai in Sierra Leone. 

La 47ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO ha inoltre dato grande rilievo ai siti di memoria, come quello in Cambogia legato ai crimini del regime dei Khmer Rossi, e ai luoghi di origine preistorica, come il canyon del fiume Peruaçu in Brasile e i Megaliti di Carnac in Francia. 

Statua nel cortile del Museo del genocidio di Tuol Sleng a Phnom Penh, Cambogia

Il Museo del genocidio di Tuol Sleng, ex prigione S-21 del regime dei Khmer Rossi, è oggi un luogo della memoria riconosciuto dall’UNESCO.

L’iniziativa conferma l’impegno dell’UNESCO per proteggere e valorizzare testimonianze storiche, culturali e naturali in tutto il mondo. 

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