Cedri ed ebraismo, un antico legame che non si è mai spezzato

Lo sapevi che molti rabbini ogni estate si recano in Calabria ? Giungono da tutte le parti del mondo per andare alla ricerca del cedro perfetto. “Perì 'etz hadar” che tradotto letteralmente dall'ebraico significa “il frutto dell'albero più bello”, così Dio indicò il cedro a Mosè come una delle piante da utilizzare per la tradizionale festa della capanne o Sukkoth. Secondo l'ortodossia ebraica fu proprio il cedro e non la mela a tentare Adamo ed Eva ea provocare la loro cacciata dell'Eden. La sua storia ha attraversato i secoli, fondendo elementi di sacralità a tradizioni culturali connessi con il divino. La coltura dei cedri ha una storia tanto antica, essendo presente nel nostro paese da oltre 2000 anni. I migliori cedri, attualmente, vengono coltivati ​​in Calabria, nella Riviera dei Cedri , precisamente a Santa Maria del Cedro , paese in provincia di Cosenza che producono una delle varietà più pregiate al mondo: la liscia diamante. Qui si coltiva circa il 98% della produzione nazionale di questo straordinario frutto rappresentando una parte fondamentale dell'economia locale.

Ecco perché gruppi consistenti di rabbini con barba e kippah si danno appuntamento sulla riviera dei cedri, nell'alto tirreno cosentino e attendono pacatamente la maturazione del "frutto sacro" per celebrare una tradizionale festa per ricordare le capanne che gli ebrei costruirono durante il viaggio verso la Terra Promessa. Verso fine agosto, dopo una meticolosa selezione, i cedri diamante provengono per girare tutto il continente, chiusi rigorosamente in casse e protetti da un soffice gommapiuma. È cosi, più o meno, dal 1200.

Un legame, quello tra i cedri, ebraismo e Calabria che non si è mai spezzato, questo stretto rapporti vive di un dialogo intimo con i coltivatori e con il territorio, un legame fondamentale per l'economia, per il turismo, ma soprattutto per l 'identità del luogo.

L'economia del cedro calabrese, un fiorente mercato in continua espansione

La scelta della Calabria non è solamente legata alla perfezione e alle pregiate qualità che con l'aiuto di un clima mite regalano ai rabbini il cedro perfetto , ma questo radicato legame permane anche grazie alle tradizioni culturali che fanno dei calabresi il popolo dell'accoglienza . Come specifica Rav Moshe Lazar , a capo della comunità ebraica di Milano e da qualche anno insignito della cittadinanza onoraria di Santa Maria del Cedro, ama ricordare come la prima espressione che imparò visitando la Calabria è “favorite", il classico invito dei calabresi a unirsi alla propria tavola, “Questa è la chiave di tutto - afferma Lazar - l'accoglienza. I calabresi hanno i loro difetti, ma se c'è l'accoglienza ogni divergenza linguistica si può superare ”. Proprio per preservare quest'economia e per dare un futuro alla cedricoltura nel 1999 è stato fondato il Consorzio per i cedri della Calabria, riconosciuto con Legge Regionale nel 2004 al fine di frenare la speculazione e per intervenire sulla diversificazione della produzione dando il via alla produzione di canditi, marmellate, liquori, olii e cosmetici. Così facendo si sono creare piccole aziende, i contadini hanno ripreso ad occuparsi dei cedreti e molti giovani si sono avvicinati a questa interessante attività.

Difficile determinare quale sia la quantità di cedri destinata al mercato ebraico dal momento che si tratta di singoli frutti che i rabbini scelgono direttamente dagli alberi. Il prezzo per ogni cedro “perfetto” si aggira comunque tra i 15 ei 20 euro.

La Riviera dei cedri, il territorio, itinerari balneari e montani

La Riviera dei Cedri si sviluppa lungo il litorale tirrenico tra Paola e Tortora. Fra i comuni della riviera spiccano per la produzione del cedro, Santa Maria del Cedro, Scalea, Orsomarso, Santa Domenica, Talao, Buonvicino e Belvedere Marittimo. Qui grazie ad un particolare microclima, che vede l'incontro tra le correnti, una calda proveniente dal mare e una fredda che arriva dalla montagna, l'ambiente ideale la coltivazione di questo meraviglioso frutto. La composizione del terreno è perfetta trattandosi di una composizione di argilla calcarea, sabbia e humus ricco di azoto e potassio. La perfezione è raggiunta, però, solo grazie alle mani esperte e attente dei cedricoltori che da generazioni si tramandano l'amore e la passione di questo prezioso agrume. Il cedro è infatti una pianta molto delicata che non sopporta i repentini sbalzi di temperatura, perciò è essenziale che ogni operazione sia eseguita con meticolosità e attenzione. La rivalutazione della cultura legata al cedro è evidente anche dalla costituzione del Museo del Cedro, fondato dallo stesso Consorzio, per tramandare la storia del frutto e del legame storico, archeologico e artistico di questo frutto. A breve, poi, dovrebbe partire la “via del cedro", un percorso agro-mistico-sensoriale che grazie alla collaborazione di chef e barman darà molti la possibilità di assaporare uno dei frutti più pregiati della Calabria.

Il territorio della riviera dei Cedri comprende ben 22 comuni di cui 15 si estendono sulla costa e si possono visitare alcuni paesaggi davvero suggestivi come ad esempio lo splendido scenario dell'Arco Magno presso San Nicola Arcella . Ma la riviera dei Cedri non è solo mare. A pochi chilometri dalla costa ci sono i pendici dei Monti dell'Orsomarso . Diversi sono dunque i luoghi da visitare in questa riviera che oltre al cedro ha molto altro da offrire. Scopri le tante vantaggiose promozioni e le offerte di vacanze last minute e last second per poter visitare questo luogo incontaminato e naturalistico per una vacanza davvero low coast.

rabbini durante la festa delle capanne