World Wild Day al centro della 4° puntata di GB Social Trip

Il 3 Marzo è il World Wilde Day, la giornata internazionale della fauna selvatica e della tutela dell'ambiente naturale. Il tema del 2022, il Recupero di specie chiave per il ripristino dell’ecosistema, è un modo per attirare l’attenzione su alcune specie gravemente minacciate e per ribadire gli obiettivi di sviluppo sostenibile e gli impegni presi dagli Stati per garantire un uso più sostenibile delle risorse e preservare la tutela ambientale. 

Nel nostro 4° appuntamento di Social Trip abbiamo affrontato queste tematiche in compagnia della Dott.ssa Roberta Latini, tecnico faunistico del Parco Nazionale d'Abruzzo, attraverso un viaggio virtuale nella natura incontaminata dei parchi italiani.

In Italia esistono 25 parchi nazionali, il 5% circa del territorio nazionale, uno dei paesi europei con la maggiore biodiversità al suo interno, si pensi che solo il Parco Nazionale d'Abruzzo comprende 42.000 ettari di territorio e contiene tantissime specie animali a rischio estinzione! 

Ecco perché vogliamo mantenere alta la concentrazione sulle tematiche ambientali in vista della tutela dell'ecosistema.

Ciascuno di noi, può avere un ruolo fondamentale nella difesa della natura, ricordando di prestare sempre molto attenzione anche durante i viaggi a non inquinare l'ambiente e a praticare  un turismo sostenibile, soprattutto quando si visitano aree protette.

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In questo articolo:

Il World Wild Life Day

Nella 4° puntata di GB Social Trip siamo stati in compagnia della Dottoressa Roberta Latini, tecnico faunistico del Parco d'Abruzzo che ci ha spiegato cos'è il World Wild Life Day e perché è importante praticare nel quotidiano piccoli gesti che possono fare la differenza nella tutela dell'immensa biodiversità del territorio italiano.

Il 3 marzo le Nazioni Unite hanno istituito la giornata mondiale per la tutela della fauna e della flora selvatica, che quest'anno si concentra sulla tutela delle foreste e sulla necessità di invertire il destino di specie a rischio estinzione, supportando il ripristino dei loro habitat naturali e degli ecosistemi in generale.

Secondo i dati, esistono oltre 8.400 specie di fauna e flora selvatica a rischio estinzione e quasi 30.000 sono in pericolo o vulnerabili. Sulla base di queste stime il dibattito della Giornata Mondiale della Fauna Selvatica si è rivolto verso l’imperativo da seguire per invertire il destino di queste specie in pericolo. 

A fare subito il punto della situazione è la Dott.ssa Latini: "Questa giornata serve a ricordarci la fragilità degli ecosistemi. Gli ecosistemi li troviamo ovunque anche in città, e nonostante siano molto complessi sono anche molto fragili e delicati. All'interno di alcuni ecosistemi ci sono delle specie che sono uniche al mondo e in via d'estinzione. Per un parco come il parco nazionale d' Abruzzo, ogni giorno è il 3 marzo. Già dalla sua istituzione, la mission, l'obiettivo è stato quello proprio della conservazione di specie a rischio, in via d'estinzione. Come fu nel 1922  la conservazione del camoscio appenninico che è una specie unica al mondo".

Parco Nazionale d'Abruzzo: 100 anni

Il 2022 è anche l’anno in cui si festeggia il centenario dalla nascita delle due aree protette più antiche d’Italia: il Parco Nazionale del Gran Paradiso (PNGP) e il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

Questi due parchi antichissimi e bellissimi sono stati fondati entrambi nel 1922 e contengono al loro interno paesaggi di incantevole bellezza e tante specie di animali osservabili all'interno dei loro habitat.

La ricorrenza del centenario dell’istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo, oggi Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, è la testimonianza di come la lungimiranza di altri tempi siano stati il veicolo principale per far comprendere il valore che le aree protette hanno nel risanamento del Paese.

I Parchi e la loro rete nazionale, frutto dell’evoluzione nel tempo di una coscienza ambientale certamente cresciuta rispetto al passato, rappresentano oggi una frontiera di sperimentazione di condizioni di conservazione attiva in tutta la dorsale appenninica, nell’arco alpino e lungo le coste. 

Il Parco d’Abruzzo nel tempo si è allargato includendo anche il versante molisano e quello laziale che hanno portato alla creazione di un vero e proprio laboratorio di sviluppo sostenibile sotto il profilo naturalistico, economico e sociale. 

La storia del Parco Nazionale d'Abruzzo

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Il Parco Nazionale D’Abruzzo compie 100 anni dalla sua istituzione. La sua storia risale al 1917, quando fu elaborata la prima proposta di istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo da parte della Commissione per i Parchi Nazionali della Federazione Pro-Montibus. In quell’anno la commissione affittò dal comune 500 ettari di terra all’interno della Costa Camosciara, divenuta poi una delle valli più famose e frequentate del Parco. 

Nel 1921 fu istituito l’Ente Autonomo Parco Nazionale d’Abruzzo e l’anno successivo, per iniziativa di un Direttorio Provvisorio, un’area di 12.000 ettari (che comprendeva i comuni di Opi, Bisegna, Civitella, Alfedena, Gioia de’ Marsi, LEcce dei Marsi, Pescasseroli e Villavallelonga, divenne Parco Nazionale. 

Fu solo nel 1923 che lo Stato Italiano, con un Decreto Legge, ne riconobbe ufficialmente l’istituzione.

Qualche decennio prima dell'istituzione del Parco Nazionale d'Abruzzo, Re Vittorio Emanuele proclamò in questa zona una riserva di caccia, per evitare l'estinzione di bellissime nonché uniche specie animali. L'Orso Marsicano, il lupo e il Camoscio, in precedenza abitavano un'area molto più ampia che comprendeva quasi l'intero Appennino. Quest'area si era andata a ridurre sempre di più a causa del disboscamento e della caccia indiscriminata, che aveva portato queste specie di animali ad essere relegate nei luoghi più remoti e selvaggi.

Proprio grazie all'istituzione del Parco Nazionale D'Abruzzo nel 1922, questi luoghi oggi sono tutelari e conservano ancora quelle caratteristiche naturali che permettono la sopravvivenza di una grande vastità di specie animali

Le Aree Faunistiche del Parco Nazionale d'Abruzzo

Le Aree faunistiche del Parco Nazionale d'Abruzzo sono quasi sempre adiacenti ai Centri Visita e sono delle zone recintate dove gli animali vivono in semilibertà. Queste zone hanno un grande ruolo educativo infatti, al loro interno è possibile osservare specie che sarebbe difficile vedere in libertà. 

Un'area naturale come questa è il luogo perfetto per imparare a conoscere e rispettare una fauna unica che purtroppo oggi è continuamente minacciata e messa a rischio. Di seguito riportiamo tutte le aree faunistiche contenute all'interno del parco:

  • Parco faunistico di Pescasseroli.
  • Area faunistica del Lupo di Civitella Alfedena.
  • Area faunistica dell'Orso bruno marsicano di Villavallelonga.
  • Area faunistica del Cervo di Lecce dei Marsi.
  • Area faunistica del Cervo di Scanno.
  • Area faunistica dell'Orso bruno di Campoli Appennino.

Ecoturismo e Turismo sostenibile

Oggi sono sempre di più le persone che decidono di fare una vacanza all'insegna della difesa della natura, cercando di inquinare il meno possibile e di avere di conseguenza un maggiore rispetto verso il territorio che si visita e le tradizioni che vi risiedono. Si tratta di una maniera "ecofriendly" di vivere le vacanze che sta spopolando soprattutto negli ultimi anni vista anche la presa di coscienza di molte persone rispetto alle tematiche ambientaliste.

Ma in concreto cos'è l'Ecoturismo?  La moderna accezione di Ecoturismo, è legata a quella di turismo sostenibile, un nuovo modo di viaggiare in cui si cerca di ridurre a 0 l’impatto ambientale in termini di inquinamento. Ma l'ecoturismo è connesso anche al turismo responsabile cioè un modo di visitare i luoghi che mantenga sempre alto il rispetto e la salvaguardia di popolazioni e tradizioni locali. 

Insomma, si tratta di un nuovo modo di viaggiare che sia il più possibile rispettoso dell'ambiente, delle popolazioni e delle tradizioni locali.

Anche la Dott.ssa Latini ci ricorda che il ruolo dei parchi nazionali è un ruolo educativo e dovrebbe sensibilizzare a prestare sempre più attenzione verso l'ambiente: "I parchi nazionali sono dei laboratori didattici - conclude la dottoressa - che oltre ad avere come obiettivo principale la conservazione della biodiversità, hanno anche il compito di creare un turismo sostenibile e educare le persone che vengono a visitare queste aree protette. È importante che i turisti che arrivano in un'area protetta vengano informati sul luogo in cui ci si trova, perché il compito dei parchi è quello di far tornare a casa le persone con delle responsabilità e delle consapevolezze nuove. Consapevolezze e accortezze quotidiane che possano fare la differenza nella salvezza del nostro pianeta".

Se vuoi approfondire e ti è piaciuto questo argomento ti consigliamo di leggere questi 10 consigli per un Turismo realmente ecosostenibile!