L’estate chiama, la spiaggia risponde! Ma prima di metterti il costume e tuffarti in acqua, ecco una guida pratica e aggiornata su cosa si può fare (e cosa no) sulle spiagge italiane.
Visto che le spiagge (che siano libere o private) sono luoghi pubblici, ci sono alcune regole da rispettare, ecco perché abbiamo pensato possa essere utile una guida pensata per chi viaggia in famiglia, con amici o con il cane al seguito, in modo tale da potersi rilassare senza multe, stress o equivoci.
Le basi
In Italia, le spiagge sono considerate "beni pubblici dello Stato", il che significa che appartengono a tutti e non possono essere vendute. Il Codice della Navigazione lo stabilisce e punisce chi occupa la spiaggia senza permesso. Anche se ci sono piccole differenze da una zona all'altra, la maggior parte delle regole sono simili in tutta Italia. Anche i Comuni costieri aggiungono i loro regolamenti, ad esempio su come mantenere il decoro della città, sui divieti di campeggio o sull'accesso degli animali. Quindi, è sempre una buona idea informarsi sulle norme locali della spiaggia che scegli, ma alcune regole generali per le spiagge italiane valgono davvero dappertutto.
1. L'accesso al mare è un diritto di tutti
Ecco un punto fondamentale da tenere a mente: l'accesso al mare deve essere sempre libero e gratuito. Anche se vai in uno stabilimento balneare privato (quelli con ombrelloni e lettini a pagamento), il gestore deve permetterti di passare liberamente per raggiungere la riva (la battigia) e fare il bagno, senza che tu debba pagare nulla.
Però, usiamo il buon senso: il diritto di passaggio non significa che puoi invadere le aree private degli altri. Inoltre, in molte zone, la fascia di 5 metri dalla riva (la battigia) deve rimanere sempre libera da ostacoli. Questo serve a permettere a tutti di passeggiare e, in caso di bisogno, ai mezzi di soccorso di passare. Questo divieto di occupare i 5 metri vale per tutti, anche per gli stabilimenti (che non possono mettere lettini e ombrelloni proprio a riva, bloccando il passaggio). Quindi, sulla battigia puoi camminare liberamente e fermarti per un bagno, ma non piantare stabilmente ombrelloni o sdraio.
2. Ombrelloni parcheggiati? No grazie!
Purtroppo, un'abitudine comune sulle spiagge libere è quella di lasciare l'ombrellone (magari con sdraio o asciugamani) sulla spiaggia durante la notte per "prenotare" il posto per il giorno dopo. Beh, questo è illegale! Si tratta di occupazione non autorizzata di suolo pubblico.
La spiaggia libera, come dice la parola, deve rimanere libera per tutti. Molti Comuni hanno regole specifiche che vietano di lasciare attrezzature sulla spiaggia dopo il tramonto, con multe e confisca dei beni.
Per farti capire quanto sia serio: la legge prevede multe fino a 516€ per l'occupazione abusiva e, in alcuni casi, tra 1.032 e 3.098 € per la violazione di regolamenti. In pratica, se ti beccano, le forze dell'ordine ti faranno una multa e rimuoveranno subito la tua attrezzatura. Anche se la legge prevede addirittura l'arresto in casi gravi, per un semplice ombrellone questo non succede mai.
3. Niente falò, grigliate o fuochi in spiaggia
Accendere fuochi sulla spiaggia è vietato quasi ovunque in Italia. Quindi, scordati i falò notturni o le grigliate sulla sabbia, a meno che non ci siano aree apposite o permessi speciali (cosa molto rara). Chi accende un fuoco senza permesso rischia una multa (di solito qualche centinaio di euro, dipende dalla zona).
E attenzione: se dal fuoco scaturisce un incendio o un pericolo (magari le fiamme si propagano alla vegetazione), si rischia anche una denuncia penale. In alcune regioni come la Sardegna, i divieti sui fuochi e sui fuochi d'artificio in spiaggia sono molto rigidi, con controlli serrati (soprattutto a Ferragosto) e sanzioni severe.
4. Musica si, ma niente volume alto
La spiaggia è un luogo di divertimento, ma la quiete pubblica va rispettata. Questo significa che puoi ascoltare musica e divertirti, ma senza dare troppo fastidio agli altri. Se il volume del tuo stereo, della tua cassa Bluetooth o le urla di un gruppo superano il limite del buon senso, chi si sente disturbato può chiamare le forze dell'ordine. I "rumorosi" rischiano una multa per schiamazzi o rumori molesti e, nei casi più gravi, una denuncia per disturbo della quiete pubblica (con arresto fino a 3 mesi o ammenda fino a 309€).
Ricorda che molte località turistiche hanno ordinanze che impongono orari di silenzio (ad esempio, di notte o nel primo pomeriggio) anche sulle spiagge, specialmente vicino ai centri abitati o in zone protette. Quindi, divertiti pure, ma con moderazione: usa gli auricolari per la musica quando possibile, evita altoparlanti potenti e cerca di limitare schiamazzi e cori da stadio se ci sono altre persone. Il rispetto per gli altri è la prima regola di comportamento in spiaggia.
5. Campeggio e notti in spiaggia... Vietati!
L'idea di passare la notte in riva al mare sotto le stelle può sembrare molto romantica, ma sappi che campeggiare o dormire in spiaggia è vietato. Montare tende, sistemare sacchi a pelo per la notte o parcheggiare camper/roulotte sulla sabbia sono attività generalmente proibite dalle ordinanze locali in tutte le regioni costiere.
Questo perché la spiaggia, essendo un bene pubblico, non può essere occupata per soggiorni prolungati: piantare una tenda per dormire sulla costa è considerato un accampamento abusivo su suolo pubblico. Le autorità locali (vigili urbani, carabinieri, capitaneria) fanno controlli, soprattutto a Ferragosto, per sgomberare eventuali accampamenti notturni.
I divieti di campeggio libero servono a prevenire problemi di sicurezza, igiene e decoro. Un bivacco improvvisato spesso lascia dietro di sé rifiuti, fuochi accesi, bisogni fisiologici all'aperto e altre situazioni poco piacevoli per una spiaggia. Molti comuni, specialmente in regioni come Puglia e Sardegna, considerano il problema dei campeggiatori abusivi molto serio e ribadiscono il divieto nelle loro ordinanze balneari ogni anno.
Le sanzioni per chi viene sorpreso a dormire in spiaggia possono essere salatissime: in alcune zone particolarmente severe si arriva anche a 500 euro di multa. Oltre alla multa, naturalmente, ti verrà subito chiesto di smontare tende e attrezzature e di lasciare la spiaggia.
Ricorda: il divieto vale anche per il semplice dormire all'aperto sulla sabbia senza tenda. Anche stendere un sacco a pelo per la notte è vietato (e potenzialmente pericoloso, non essendoci sorveglianza). L'unica eccezione è partecipare a eventi autorizzati (ad esempio, rare "notti in tenda" organizzate in spiagge attrezzate per gruppi o in aree camping adiacenti che lo permettono). Senza autorizzazioni, dopo il tramonto la spiaggia va lasciata libera: potrai tornare la mattina dopo per goderti l'alba, ma senza accamparti stabilmente.
6. Giochi e sport: spazio permettendo
Giocare in spiaggia fa parte del divertimento estivo, ma bisogna fare attenzione a non fare male o disturbare gli altri. Non c'è una legge nazionale specifica che vieti o regoli giochi come pallone, racchettoni o beach volley sulla spiaggia libera, quindi in generale sono permessi.
Però, molte ordinanze locali (delle Capitanerie di Porto o dei Comuni) mettono dei divieti o delle limitazioni per i giochi sulla battigia, specialmente nelle ore di punta, per evitare pericoli ai bagnanti. Quindi, è importante informarsi su eventuali cartelli od ordinanze: spesso i Comuni vietano le partite a pallone e attività simili negli orari più affollati o le spostano in aree dedicate della spiaggia.
In ogni caso, vale la regola del buon senso e del rispetto. È meglio fare le partitelle a pallone o a beach tennis in tratti di spiaggia più isolati o meno affollati, o magari aspettare le ore meno frequentate (la mattina presto o il tardo pomeriggio) per non colpire accidentalmente chi sta prendendo il sole.
Se monti una rete da beach volley o tracci campi di gioco improvvisati, devi rimuoverli alla fine dell'uso e lasciare la spiaggia come l'hai trovata. Lasciare una rete o dei pali fissi oltre il tempo del gioco è come occupare il suolo pubblico senza permesso, ed è quindi vietato, proprio come lasciare l'ombrellone la notte. Solo gli stabilimenti balneari possono allestire campi sportivi permanenti, perché hanno l'autorizzazione del Comune per i loro clienti.
7. Rifiuti e mozziconi: la spiaggia non è un posacenere
Abbandonare rifiuti sulla spiaggia è assolutamente vietato, oltre che un gesto incivile: lasciare immondizia deturpa un bene di tutti, danneggia l'ambiente e può essere pericoloso per gli animali marini e per le persone (pensa a vetri rotti o lattine taglienti).
Nelle spiagge libere, dove spesso non ci sono abbastanza cestini, è un dovere di ciascuno avere con sé un sacchetto per raccogliere i propri rifiuti e portarli via, smaltendoli correttamente. È una buona abitudine fare la raccolta differenziata anche in vacanza: separa plastica, vetro, metalli e carta, così che possano essere riciclati. Schiaccia bottiglie e lattine per ridurre l'ingombro e non lasciarle in giro.
Anche se fumare all'aperto in spiaggia è consentito (a meno di divieti locali, e molti Comuni stanno introducendo spiagge "smoke-free"), buttare i filtri per terra è illegale: la legge italiana vieta espressamente di gettare mozziconi nell'ambiente e prevede multe. Un singolo filtro di sigaretta impiega anni a degradarsi e rilascia sostanze tossiche in mare: è fondamentale raccoglierli (esistono anche posacenere portatili da spiaggia, comodissimi!). Dal 2016 esiste una legge (L. 221/2015) che punisce chi abbandona piccoli rifiuti come cicche e gomme da masticare con multe fino a 300 euro. Quindi, massima attenzione!
Sempre per l'ambiente, è vietato inquinare l'acqua di mare con saponi o detergenti. Nelle docce pubbliche spesso c'è il divieto di usare shampoo o bagnoschiuma: queste sostanze, se usate direttamente sul mare o sulla battigia, inquinano e possono far scattare multe. Usa le docce attrezzate solo per sciacquarti.
Un altro comportamento da evitare è portare via "souvenir naturali" dalla spiaggia. Conchiglie, sassolini, sabbia, stelle marine: lasciamoli dove sono! Raccogliere sabbia o ciottoli come ricordo è tecnicamente un furto ai danni del demanio e un danno ambientale. In Sardegna, ad esempio, ci sono leggi specifiche che vietano di prelevare sabbia dalle spiagge, con controlli in aeroporto e multe anche di migliaia di euro per chi viene scoperto con bottiglie di sabbia. Ma il divieto vale ovunque: sabbia e conchiglie fanno parte dell'ecosistema e non vanno asportate. Meglio una bella foto ricordo che riempire un barattolo di sabbia!
8. Attenzione ai venditori abusivi
Sulle spiagge italiane è molto comune incontrare venditori ambulanti che offrono di tutto: cibi, bevande, vestiti, occhiali, giocattoli, massaggi o tatuaggi temporanei. Devi sapere che la vendita ambulante in spiaggia è permessa solo se autorizzata.
Molti di questi venditori, purtroppo, lavorano in modo abusivo, senza licenza né permesso. Le autorità hanno intensificato i controlli negli ultimi anni (con operazioni come "Spiagge Sicure") proprio per contrastare questo fenomeno.
Per i venditori non autorizzati le sanzioni sono molto dure: rischiano multe da 2.582 a 15.493€, oltre alla confisca immediata della merce. Ma anche noi acquirenti non siamo esenti da colpe: comprare merce contraffatta (borse, occhiali, capi firmati falsi) da questi venditori è illegale e punito con una multa amministrativa da 100 fino a 7.000 €.
Oltre all'aspetto legale, c'è un importante tema di sicurezza e igiene: i prodotti venduti abusivamente non sono controllati. Giocattoli, gonfiabili o cosmetici potrebbero non essere a norma e pericolosi per la salute, soprattutto dei bambini. Anche farsi fare massaggi, tatuaggi o treccine da operatori improvvisati comporta seri rischi igienici (infezioni, reazioni allergiche) per la mancanza di garanzie sanitarie.
Per tutte queste ragioni, l'attività di commercio itinerante abusivo in spiaggia è vietata e le forze dell'ordine (polizia locale, capitaneria) vigilano attivamente per allontanare i venditori irregolari.
9. Cani in spiaggia: quando si può?
Molte famiglie e turisti vogliono portare il proprio cane in spiaggia. Ma cosa dice la legge riguardo ai cani in spiaggia? Al momento, non c'è una legge nazionale unica che dica se i cani possono entrare o meno. Questo significa che la decisione spetta alle autorità locali: Regioni, Comuni e Capitanerie possono emettere ordinanze che limitano o permettono l'accesso degli animali sulle spiagge.
Se non ci sono divieti espliciti, valgono le regole generali per i luoghi pubblici: il cane può accompagnarti se tenuto al guinzaglio (e con museruola a portata di mano per sicurezza). E, come ovunque, è obbligatorio raccogliere i bisogni del tuo animale e buttarli via.
Quindi, in pratica, devi informarti ogni volta sulla spiaggia in cui vai. Sulle spiagge libere, spesso l'ordinanza locale specifica se i cani sono ammessi o meno. Purtroppo, molti Comuni li vietano ancora del tutto durante la stagione balneare (di solito da giugno a settembre), specialmente nelle ore di maggiore affluenza.
Altre amministrazioni, invece, creano "spiagge per cani" dedicate o tratti di litorale dove gli animali sono i benvenuti. In generale, il numero di lidi "dog-friendly" con servizi per cani (ciotole, doccette, aree d'ombra) sta aumentando, soprattutto in regioni turistiche come Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, ecc. Negli stabilimenti balneari privati, la scelta è del gestore: può decidere di ammettere i cani (con l'autorizzazione del Comune) oppure vietarli nella sua area. Anche qui, chiedi sempre prima allo stabilimento.
Ricorda che i cani da salvataggio e i cani guida per non vedenti possono sempre entrare, per legge, anche dove gli altri animali sono vietati.
Di solito, quando i cani sono ammessi, ci sono regole precise: obbligo di guinzaglio corto (massimo 1,5 metri), divieto di sporcare, l'obbligo di portare paletta e sacchetti, e di assicurarsi che l'animale non disturbi (ad esempio, abbaiando continuamente). Spesso è vietato ai cani di entrare in acqua nelle ore di punta: alcune ordinanze permettono la nuotata solo al mattino presto o alla sera (ad esempio, prima delle 9 e dopo le 19), per evitare problemi con i bagnanti. È un buon compromesso per conciliare le esigenze di tutti. Se porti il cane in spiaggia, è utile avere con te il libretto delle vaccinazioni e l'iscrizione all'anagrafe canina, in caso di controlli o incidenti.
E se violi un divieto? Le sanzioni variano da Comune a Comune, ma di solito non sono altissime: in molti casi la multa per chi porta il cane dove è proibito va da circa 25 a 50€. In altre località può arrivare a 100 o 200€, specialmente se il regolamento comunale è molto rigido. Comunque, rischi anche di essere allontanato subito dalla spiaggia.
Importante: un divieto valido deve essere sempre segnalato da un cartello apposito, con i riferimenti normativi.