Da che mondo è mondo, quando arriva l’estate sono tantissime le persone che sperano e mirano a trascorrere le meritate ferie dal lavoro in una splendida località turistica in riva al mare. Nonostante la pandemia da Covid-19, quest’anno l’Italia ha confermato un trend positivo di crescita delle prenotazioni nelle diverse regioni gettonate dal turismo balneare, con un leggero calo delle prenotazioni super anticipate dovuto all’incertezza che avvolge il periodo. Con il mese di agosto quasi nel pieno, alcuni segnali positivi di ripresa arrivano anche e soprattutto dal settore delle vacanze in Sardegna, come rilevato dagli indicatori di mobilità e dal ruolo delle circa 6mila imprese artigiane che, con oltre 15mila addetti, operano nel turismo.

Lavorare sul nuovo turismo post-pandemia, nonostante i segnali di ripresa, è la sfida lanciata da Confartigianato Imprese Sardegna che, attraverso i dati Istat, Unioncamere e Movimprese ha realizzato un interessante dossier dal titolo “Imprese artigiane nei settori interessati dalla domanda turistica in Sardegna” riguardo alla stagione estiva 2021.

Indice

Ferie in Sardegna: la ripartenza dell’artigianato legato al settore turistico

I primi segnali di rilancio dell’economia turistica della Sardegna per l’estate 2021 lasciano decisamente ben sperare. Ad evidenziare il rinnovato interesse per le vacanze in Sardegna in tempi di Covid sono gli stessi indicatori di mobilità di Google relativi all’isola: nella media dei primi 23 giorni di luglio 2021 la dinamica giornaliera dei flussi relativi a negozi e luoghi di ricreazione del turismo in Sardegna indica un incremento dello 0.4% rispetto al 2019 e un aumento di circa il 9,8% rispetto all’estate 2020, percentuale che sale al 14,0% in più riguardo agli hub di trasporto. E tra i luoghi ricreativi per le vacanze in Sardegna ci sono anche le circa 6.400 piccole e medie aziende artigiane che, con oltre 15mila addetti, continuano ad occuparsi di attività legate al turismo e allo svago: trasporti, ricettività, ristorazione e ancora servizi turistici, per il benessere e l’intrattenimento, oppure attività ricreative e culturali e tanto altro. Insomma, più di un quinto delle oltre 35mila realtà artigiane dell’isola, sembra essere coinvolto direttamente nel mercato del turismo in Sardegna.

Sono questi alcuni dei risultati scaturiti dal dossier Imprese artigiane nei settori interessati dalla domanda turistica in Sardegna 2021, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna attraverso l’analisi e l’utilizzo di dati Istat, Unioncamere e Movimprese. «Il movimento di persone rilevato da sondaggi e big data parlano di una interessante ripresa dei flussi turistici e della crescita della voglia di vacanza in Sardegna delle persone – affermano Maria Amelia Lai e Daniele Serra, Presidente e Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – un ragionamento che ci deve spingere a lavorare ancora più duramente per riguadagnare posizioni sul fronte dell’attrattività, dell’artigianato, dell’ambiente e della cultura, che rappresentano i motori della nostra economia».

L’incidenza dell’artigianato locale nella ripartenza del settore turistico sardo

Come anticipato, alla fine del primo trimestre 2021 le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica delle vacanze in Sardegna sono esattamente 6.415, pari al 18,7% dell’artigianato totale dell’isola che impiegano oltre 15.300 addetti. Se si analizza settore per settore, invece, pare che il comparto più rilevante resti sempre e comunque quello della ristorazione (23,7%), al quale seguono l’agroalimentare (22,9%), i trasporti (17,6), bar e pasticcerie (7,4%), abbigliamento e calzature (7%), e le imprese operanti in attività ricreative, culturali e d’intrattenimento legate al turismo, ovvero strutture ricettive e giornali, guide ed editoria (1,2%). A queste bisogna aggiungere quelle operanti in vari settori non classificati (20,2%). Se si procede ad un’analisi territoriale tra le province sarde, si evince come Cagliari, nella parte sud, raggruppa circa 2.592 attività votate al settore turistico (circa il 19,5% delle imprese artigiane coinvolte sul totale di quelle iscritte nella Camere di Commercio), Sassari nella zona nord ne raggruppa 2.202 (circa il 18,2%), mentre Nuoro ne conta 1.250 (19,5%) e Oristano soltanto 366 (15,1%).

L’analisi del dato a livello nazionale evidenzia, invece, come a livello regionale le più alte incidenze dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato regionale si rintracciano in due regioni del Mezzogiorno in particolare, ovvero Sicilia e Campania, con una quota sul totale pari rispettivamente al 22,3% e al 20,2%. Con incidenza superiore alla media seguono anche le regioni Toscana (19,9%), Sardegna (18,7%), Calabria e Marche (entrambe con il 18,6%), Lazio (17,6%), Puglia (16,6%) e Basilicata (15,9%). Intensificare gli sforzi a livello regionale restituendo competitività all’offerta turistica locale, specie rafforzando l’artigianato e i servizi Made in Sardegna, è una delle vie privilegiate da battere.

In Italia e in Sardegna è turismo di prossimità per l’estate 2021

Nelle parole di Confartigianato Imprese Sardegna, dunque, esce con molta forza quanto per le imprese, in particolare quelle artigiane, sia diventato fondamentale poter mettere a disposizione del turista una vasta gamma di prodotti e sensazioni derivanti dalla propria artigianalità, come nel caso del turismo esperienziale. Le recenti rilevazioni dell’Istat, infatti, inquadrano la crescita delle vacanze in Sardegna fra quei trend di sviluppo del turismo di prossimità, fuori dalla provincia di residenza ma pur sempre in Italia, come scelto dal 50,1% della popolazione italiana per l’estate in corso. Va infatti ricordato che il turismo in Italia gode tutt’oggi di una leadership indiscussa a livello europeo, collocandosi al primo posto tra i 27 paesi dell’UE per presenze turistiche totali nei mesi estivi. In questa estate il 33,3% degli italiani sta scegliendo di restare nella propria regione di residenza, mentre il 63,2 opterà per un’altra regione italiana, fra cui la Sardegna, e solo il 6,2% sceglierà di valicare i confini nazionali per recarsi all’estero.

Vacanze in Sardegna: Il successo di GB Viaggi

La Sardegna continua ad essere una delle mete più gettonate per le vacanze degli italiani. Lo stile di vita, la vivibilità del luogo, il contesto naturalistico e l’aria pulita sono infatti solo alcuni dei fattori che hanno concorso, per la regione Sardegna, al raggiungimento di un importante traguardo. Si tratta dell’assegnazione del riconoscimento della Sardegna come “Zona Blu”, ovvero l'isola del benessere, dove l’alta aspettativa di vita ha permesso alla popolazione di diventare una fra le più longeve al mondo.

L'isola, infatti, registra un trend positivo anche per il tour operator GB Viaggi che vede un incremento di interesse verso la regione del benessere. A quanto pare, il successo turistico dell'isola più amata per le vacanze dipende dalla genuinità e dal relax tipici della vita in questa regione, tanto che oggi organizzare un viaggio in Sardegna significa partire alla scoperta di un patrimonio naturalistico e culturale tutto da scoprire.  A dispetto di chi pensa che l’isola sia solo luogo di spiagge per VIP e divertimento sfrenato, sono tante le zone dove la natura della Sardegna più autentica la fa da padrona dando vita a spazi e luoghi ameni in cui è possibile rigenerare il corpo e lo spirito in vacanza.