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Cosa mangiare in vacanza in Sicilia: viaggio nei sapori locali

  • Scritto da: Anna Bagnato
  • Tempo lettura medio: 8 min e 46 s
  • Aggiornato il: 24.07.2025
Cosa mangiare in vacanza in Sicilia: viaggio nei sapori locali

Se sogni una vacanza in Sicilia all’insegna del gusto, quest’isola è perfetta perché la sua cucina e deliziosa e autentica. Qui puoi sperimentare un vero e proprio viaggio sensoriale tra sapori unici e antiche tradizioni. 

Ti stai chiedendo cosa mangiare in Sicilia o dove trovare i piatti siciliani più autentici? Continua a leggere perché, oltre a esplorare i piatti simbolo di questa bellissima terra, ti daremo preziosi consigli su dove assaggiare queste specialità e quando partecipare alle feste locali per un’immersione completa nella cultura siciliana. 

La Sicilia, soprattutto durante l’estate, si anima con sagre e feste popolari, un’occasione perfetta per fare un tour enogastronomico dell’isola. Dai suoi dolci cannoli ai croccanti arancini, ogni angolo custodisce un patrimonio di saperi e sapori tramandati da generazioni. 

E se stai già pensando di prenotare il tuo viaggio nel gusto siciliano, non dimenticare di dare un’occhiata alla nostra pagina sui villaggi in Sicilia!

Cosa mangiare in Sicilia in vacanza

1. I cannoli - il dolce simbolo della Sicilia

piatto di cannoli siciliani, dolce tipico della Sicilia

Vietato fare una vacanza in Sicilia senza assaggiare i cannoli siciliani! Queste cialde di pasta fritta, riempite di fresca crema di ricotta di pecora e arricchite con canditi o granella di pistacchio sono un must! Un tempo venivano preparate solo a Carnevale, oggi il cannolo è una delle specialità più famose della pasticceria siciliana e chi visita la Sicilia non può non assaggiarlo.

Curiosità

Secondo la leggenda, i cannoli, furono inventati dalle monache di un convento vicino Caltanissetta, rielaborando un dolce arabo e li prepararono per la prima volta proprio in occasione del Carnevale.

Semplice! La cialda deve essere croccante e il ripieno cremoso, meglio se arricchito con gocce di cioccolato e scorza di arancia candita! Per gustarlo al meglio, ti consigliamo di assaggiarlo appena riempito (molte pasticcerie farciscono le cialde al momento per mantenerle fragranti).

Dove assaggiare i migliori cannoli della Sicilia?

Piana degli Albanesi famosa per essere uno dei più buoni di tutta l’isola. Non  caso nel mese di maggio, qui si fa la sagra del Cannolo con stand stracolmi di cannoli freschi.

Palermo nelle pasticcerie puoi provare ottimi cannoli (ti consigliamo quelle nei mercati come Ballarò o Vucciria, oppure nei rinomati caffè in centro).

In qualunque momento dell’anno vi troviate in Sicilia, concedervi un cannolo è sempre un modo dolcissimo per entrare in contatto con la cultura dell’isola.

2. Arancini o arancine, lo street food siciliano 

arancini e arancine piatto tipico della Sicilia

Arancini o arancine? Qualunque sia il nome, se si va in Sicilia è obbligatorio mangiarli. Riso impanato e fritto dal cuore filante e saporito, il re dello street food locale. Nati come piatti di recupero, oggi sono un simbolo di questa terra, Ogni città ha la propria variante e i propri segreti per il ripieno. Nome a parte, nessun viaggio in Sicilia può dirsi completo senza aver addentato questo scrigno croccante di riso.

Curiosità

Nella parte occidentale della Sicilia, inclusa Palermo, si chiamano arancine e hanno una forma rotonda, mentre in quella orientale, nelle zone di Catania e dintorni si chiamano arancini e sono a forma di cono.

Il nome richiama l’arancia per la forma e il colore dorato.

Dove assaggiare i migliori arancini e le migliori arancine della Sicilia?

Catania magari presso una storica rosticceria o al celebre chiosco di fronte al Teatro Bellini. A settembre nel catanese si tiene la Sagra dell’Arancino.

Palermo prova le arancine al burro in friggitorie storiche come il Bar Touring (famoso per l’arancina “bomba”) o nei pressi dei mercati popolari.

3. Pistacchio di Bronte, un'eccellenza nel mondo

pistacchio di Bronte DOP

Il pistacchio verde di Bronte DOP è una delle eccellenze siciliane più famose al mondo. Coltivato alle pendici dell’Etna, ha un gusto intenso e aromatico. Gelati, creme spalmabili, torte, ma anche pesto, primi piatti e ripieni gourmet, insomma se vai in Sicilia puoi provarlo in tutte le salse.

Curiosità

Il pistacchio è una pianta antichissima, citata addirittura nell’Antico Testamento. Furono gli Arabi nell’800 a iniziare a coltivarlo alle pendici dell’Etna, nacque così il pistacchio verde di Bronte. 

Facile, basta fare attenzione a queste cose:

  • Non è mai salato o tostato: Il pistacchio di Bronte vero non ha sale e non è "cotto".
  • Il guscio: Ha una forma un po' curva.
  • Il colore: Il suo colore è un verde smeraldo brillante (per via di tanta clorofilla). Se vedi un pistacchio giallo, non è quello di Bronte.
  • La pellicina: La buccia sottile che lo ricopre è di colore viola.
  • La forma e il sapore: È più allungato e ha un sapore forte, molto aromatico e dolce. Non lo troverai mai salato! Fai attenzione alle imitazioni.

Dove mangiare il pistacchio di Bronte?

Bronte Ogni anno, a settembre, Bronte celebra questo tesoro con la Sagra del Pistacchio, dove si possono assaggiare decine di varianti, visitare gli stand artigianali e godere di spettacoli e tradizioni locali.

Adrano Forte tradizione legata al pistacchio, con prodotti che ne esaltano la versatilità. Nelle pasticcerie potrai gustare cannoli al pistacchio, nelle rosticcerie gli arancini al pistacchio, considerati un must.

Biancavilla Ottimo centro per immergersi nei sapori del pistacchio. Le sue gelaterie e bar sono famosi per proporre un eccellente gelato al pistacchio e rinfrescanti granite, ideali per le calde giornate estive.

4. La mandorla di Avola

foto rappresentativa di mandorle

Oltre al pistacchio, non si può non menzionare la Mandorla d’Avola. Coltivata nell’area intorno a Siracusa, è una delle più pregiate al mondo. Impiegata nella preparazione di dolci tipici siciliani come la pasta di mandorle, torroni e granite, la mandorla pizzuta è alla base anche della più celebre bevanda siciliana: il latte di Mandorla.

Curiosità

Il mandorlo di Avola ha una particolarità: è tra le poche specie a fiorire in inverno, spesso già a gennaio o febbraio. I suoi fiori bianchi candidi ricoprono le campagne della Val di Noto, creando uno spettacolo mozzafiato che annuncia l'arrivo della primavera anche in pieno inverno.

Facile, basta fare attenzione a queste cose:

  • La vera Mandorla di Avola è ovale e appiattita;
  • Il guscio è duro e liscio, soprattutto se si tratta della varietà Pizzuta.
  • La garanzia più affidabile è l'etichetta. Cerca sempre la dicitura Mandorla di Avola. Molti produttori autentici, inoltre, aderiscono al Consorzio di Tutela della Mandorla di Avola, quindi la presenza del loro logo è un ulteriore sigillo di autenticità e qualità.

Dove mangiare la mandorla di Avola?

Avola A luglio si tiene la Fiera della Mandorla, con stand gastronomici, laboratori del gusto e momenti di valorizzazione del prodotto.

Noto La capitale del Barocco siciliano, è il palcoscenico ideale dove la Mandorla di Avola è la regina incontrastata della pasticceria artistica.

Siracusa Offre un approccio leggermente diverso alla Mandorla di Avola, più legato alla tradizione culinaria quotidiana e ai prodotti del territorio.

5. I babbaluci di Santa Rosalia

babbaluci di Santa Rosalia

Uno degli street food più particolari di Palermo. I Babbaluci non sono altro che piccile lumache di terra, diventate un simbolo della tradizione culinaria popolare siciliana. Piatto tipico del Festino di Santa Rosalia (14/15 luglio), quanfo i babbaluci invadono la città, con bancarelle e venditori ambulanti che li offrono fumanti.

Curiosità

Si dice che mangiare i babbaluci durante la Festa di Santa Rosalia sia un gesto propiziatorio. Simbolo di rinascita e cambiamento sono anche un augurio di fortuna e prosperità. Un modo per lasciare fuori le cattive energie e accogliere il nuovo, proprio come la Santa Patrona purificò la città dalla peste. Un sapore antico che si mescola alla speranza!

Non sono difficili da mangiare, ma richiedono un piccolo "trucco": si prendono con le dita e si succhia delicatamente il mollusco dal guscio, aspirando con un piccolo risucchio. Il condimento aromatico di aglio, prezzemolo e olio rende l'operazione ancora più gustosa. All'inizio potrebbe volerci un po' di pratica, ma una volta presa la mano, è un gesto spontaneo e divertente che ti immerge completamente nella cultura culinaria palermitana!

Dove mangiare i babbaluci?

Centro storico di Palermo Il momento migliore e il luogo più tipico per assaporare i babbaluci è durante il Festino di Santa Rosalia. Le vie del centro storico di Palermo si animano di bancarelle e carretti che vendono i babbaluci fumanti, spesso preparati sul momento.

Nei mercati di Palermo Anche al di fuori del Festino, i mercati storici di Palermo come la ucciria, Ballarò e il Capo sono ottimi luoghi per cercare i babbaluci. La loro presenza varia a seconda della stagione e della disponibilità, ma nei mercati la possibilità di scovarli è sempre alta.

Trattorie e osterie tipiche Alcune trattorie e osterie palermitane che si dedicano alla cucina tradizionale includono i babbaluci nel loro menù, specialmente durante i mesi estivi. Qui trovi un ambiente più confortevole e permettono di abbinarli ad altri piatti tipici.

6. Brioche col tuppo e granita: la colazione dell’estate 

brioche col tuppo e granita siciliana

Nessuna estate siciliana è completa senza la granita con brioche col tuppo. La granita – una sorta di sorbetto naturale a base di frutta o mandorla – è servita con una brioche soffice e profumata, dalla caratteristica forma con un piccolo “tuppo” (simile a uno chignon). I gusti più popolari sono limone, gelsi, mandorla e pistacchio.

Curiosità

Il "tuppo" è quel caratteristico cappellino o pallina di pasta posto sopra la brioche. Il suo nome deriva dal dialetto siciliano tuppu, che indica lo chignon o la crocchia bassa che un tempo le donne siciliane portavano sulla nuca. Questo cappello non è solo decorativo: tradizionalmente, si staccava per essere intinto nella granita prima di gustare il resto della brioche!

La principale differenza sta nella consistenza e nel sapore, oltre che nella forma! La brioche col tuppo siciliana è tradizionalmente più soffice, elastica e leggermente più dolce di una comune brioche da colazione, quasi un pan brioche. È impastata con ingredienti che le conferiscono una morbidezza unica, perfetta per assorbire la granita senza sfaldarsi. Le brioche "normali" possono essere più sfogliate, meno dolci o avere una consistenza più compatta, rendendole meno adatte a questo specifico abbinamento estivo.

Dove mangiare la brioche col tuppo in Sicilia?

Catania Cerca le pasticcerie e i bar più rinomati del centro, spesso aperti fin dalle prime ore del mattino. Locali come ilCaffè Europa o la Pasticceria Spinella sono famosi per la qualità delle loro granite e brioche.

Messina Celebre per la sua granita di caffè con panna, un vero must per la colazione estiva. Il Bar Doddis o il Bar Irrera sono punti di riferimento per la granita messinese, dove assaporarle in un ambiente tradizionale.

Siracusa In particolare Ortigia, offre un'esperienza più raffinata, con un'enfasi sulla granita di mandorla (spesso con la Mandorla di Avola) e di limone. Qui diversi locali propongono brioche e granite eccellenti.

In Sicilia, ogni piatto è un racconto. Ogni sagra è un rituale. Ogni assaggio è un passo più vicino all’anima profonda dell’isola. Buon viaggio… e buon appetito!