Qualche anno fa sono andata a fare una gita di un fine settimana lungo in Toscana e l’idea era quella di vedere le classiche città d’arte e niente di più, come grosso modo fanno tutti, ma poi mi sono ritrovata, anche se inizialmente non ne ero troppo convinta, a Peccioli. Dopo un attimo di titubanza fui davvero contenta di essermi fatta trascinare in quel paese perché ne è valsa davvero la pena.

Indice:

Peccioli: un po' di storia

Peccioli si trova in provincia di Pisa, sulla strada che da Pontedera porta a Volterra e sorge precisamente sulla collina che domina la Valle dell’Era.

Il borgo ruota tutto intorno al bel castello medievale immerso negli uliveti e della cui storia passata si sa davvero poco o niente per lo meno così è fino alla prima metà del XII secolo.

Peccioli

Il piccolo paesino ha un impianto medievale con la sua caratteristica Pieve che qui è dedicata a San Verano e la torre campanaria che ne è chiaramente il simbolo. Altro simbolo di Peccioli è Palazzo Pretorio, a cui si arriva con un po' di fatica, dato che bisogna andare per i ripidi vicoli, che sono d’altronde tipici dei paesi di collina della Toscana.

Questo paese è diventato un vero e proprio contenitore di stimoli artistici che sono per lo più inaspettati e imprevisti grazie alle tante istallazioni contemporanee. Per la precisione sono 65 le opere che sono state installate negli ultimi trenta anni.

Cosa vedere (di alternativo) a Peccioli in un giorno

La particolarità di questo borgo è il suo Museo Diffuso che, come dice il nome, si sviluppa sull’intero territorio e comprende varie opere e istallazioni di arte contemporanea che nascono dal pensiero, forse, un po' visionario degli artisti che dagli anni Novanta del secolo scorso hanno iniziato a confrontarsi con le storie di Peccioli per fare in modo di rendere visibile lo sfondo, forse, un po' simbolico in cui poi i locali si riconoscono.

Difatti gli artisti hanno recuperato quella che era la percezione di Peccioli grazie al grande valore immaginativo dell’arte contemporanea.

La “Endless Sunset” grazie all’uso particolare di luci e colori scombina i riferimenti comuni per fare qualcosa di nuovo. Si tratta della passerella di Patrick Tuttofuoco (artista di arte visive nato nel 1974 a Milano) che dal 2020 unisce la parte nuova del paese con il centro storico. C’è un bel rivestimento a spirale che ricorda il cielo nei tre quarti d’ora in cui il sole sta tramontando. Non è niente di elaborato ma questa forma semplice riesce a tradurre nelle tre dimensioni il tema che tutto è ciclico e si ripete all’infinito e da qui il nome “endless” ossia senza fine e sunset che significa tramonto …

Proseguo poi il mio giro per il borgo e arrivo al Centro per gli Spettacoli, costruito nel 2007 come un anfiteatro in lastre di tufo. Appena fuori dal teatro si trova una statua, una delle Presenze. Si tratta di quattro immense figure in poliestere e poliuretano espanso ricoperte in fibra di vetro installate nei punti più importanti del borgo con lo scopo di trovare un nuovo e diverso modo di appropriarsi dei luoghi.

peccioli

Sempre qui si trova un parco che arriva a misurare quasi 1.000 ettari con aree attrezzate dove è possibile passeggiare sia a piedi sia in bicicletta. Il luogo era anticamente utilizzato per celebrare feste della tradizione popolare ed è tuttora molto amato dagli abitanti del paese. Attraversando questo parco si può trovare, tra le altre cose, la piccola Chiesa della Madonna delle Serre che risale al Trecento e proseguendo nel tragitto si possono vedere anche antichi poderi e fattorie.

La gita, nel pomeriggio prosegue nella frazione Ghizzano, precisamente nella via di Mezzo, ed è qui che si possono ammirare tutte le pareti dipinte dall’artista della neo avanguardia David Tremlett, particolarmente rinomato per questo tipo di opere. Il suo intento, dipingendo tutte le pareti di questa strada, era quello di dare un senso di unità, dall’inizio alla fine della via, ma soprattutto per fare in modo che lo stacco del paesaggio da naturale a urbano fosse meno netto (e credo che ci sia anche riuscito). I colori, che ha scelto per restare in tema con le colline che circondano il borgo, sono marrone e verde, preferendo prodotti acrilici perché durano nel tempo.

Sempre nella frazione di Ghizzano è possibile ammirare sia le tre installazioni denominate “Elevatio Corpus” sempre dell’artista Patrick Tuttofuoco, posizionate in luoghi altrettanto significativi, ispirate ai ritratti di San Michele, San Giovanni e San Sebastiano (costruite rispettivamente in neon, marmo e ferro),  sia la magnifica scultura “Solid Sky” dell’artista Alicja Kwade, un'opera di pietra che proviene dal Sud America con caratteristiche venature color azzurro.

Proseguo poi per la vicina Pieve di San Verano, dove dal 2017 grazie al signor Vittorio Corsini, è possibile ammirare l’intera Peccioli, ma in modo un po' fuori dal comune. Sotto questa Pieve, esattamente, sulla parete verso la vallata, è possibile vedere le fotografie che ritraggono gli occhi di tutti gli abitanti del borgo. Il progetto “Voci”, sempre di Corsini, ha creato un particolare (e indubbiamente molto bello, almeno secondo il mio punto di vista) percorso letterario e artistico dove ci sono sette scrittori noti che hanno composto ciascuno un testo ispirato a un edificio di Peccioli. Il testo può essere ascoltato durante la visita medesima all’edificio in oggetto. Un’esperienza che consiglio di fare a tutti coloro che passeranno di qui…

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Che dire? Peccioli è proprio un borgo interessante e unico tutto da visitare !!!