Fenis è una graziosa località della Valle D’Aosta, nonostante la regione si presta come meta per le vacanze invernale, visitarla a inizio autunno offre l’opportunità di ricredersi e di vivere una bellissima esperienza, che consiglio vivamente. In questo periodo c’è la Festa della Castagna che si svolge proprio il primo fine settimana di ottobre.

Una località molto tranquilla e totalmente immersa nella natura che si trova ai piedi della Punta Tersiva. Quasi al confine della Francia questo antico borgo medievale dedito alla pastorizia e all’agricoltura, vocazione ben documentata dalle cosiddette case forti, costruzioni fortificate collegate tra loro e affiancate da torri merlate (il centro nevralgico del complesso urbano), utilizzate sia come deposito dei prodotti agricoli che come luogo di rifugio.

Se stai organizzando una vacanza in Val d’Aosta potrebbe esserti utile questo diario di viaggio su Fenis per scoprire cosa visitare e cosa fare in autunno in questo meraviglioso territorio valdostano.

Cosa visitare a Fenis in autunno

Tra le attrazioni assolutamente da non perdere se sei in visita a Fenis in autunno segnaliamo:

  • Il Museo dell’Artigianato Valdostano (MAV) inaugurato nel 2009, si trova a Villa Montana e si compone di ben 800 manufatti che rappresentano la volontà di tramandare i segreti dell’artigianato valdostano anche alle generazioni future. A testimoniare questa volontà l’omino a tre gambe che vuole indicare quanto l’artigianato in questi territori non sia per nulla scomparso. Completa il percorso museale l’area dedicata alla poesia e l’area tattile e sensoriale dei materiali.
  • Merita di essere visitata anche la Parrocchiale dedicata a San Maurizio che presenta un’architettura non molto ricercata, un classico per le chiese di montagna che sono sempre semplici, ma molto belle. Sempre per restare in tema religioso, ti consiglio di ammirare un misterioso crocifisso in legno ritrovato nel 1991 nel sottotetto della chiesa di Fenis, oggi conservato nel Museo del Tesoro della Cattedrale.
  • Degno di nota il Castello di Fenis che si trova stranamente su un poggio senza difese naturali. Fu dimora della Famiglia Challant, edificato nel XIII secolo dal Visconte Goffredo II e ultimato un centinaio di anni dopo da Aimone di Challant. La pianta del castello è pentagonale e il mastio è chiuso da una doppia cinta muraria con dei merli, i camminamenti di ronda collegano fra di loro le varie torrette tutt’ora agibili e segnalo, inoltre, la presenza di maschere antropiche che servivano per proteggere il castello dagli influssi del male. Il castello dovette subire un lungo periodo di abbandono tanto che divenne un’abitazione rurale e le sale a piano terra furono, addirittura, adibite a stalle mentre il primo piano era un fienile. Ma grazie all’architetto e pittore portoghese Alfredo d’Andrade che acquisto il castello nel 1895 l’edificio fu ristrutturato regalandogli la sua antica bellezza, in seguito fu donato allo Stato Italiano. All’interno è possibile ammirare i magnifici affreschi che si trovano nelle sale principali. La visita al castello può terminare nel cortile interno dove si trova lo scalone a semicerchio con il bell’affresco di San Giorgio che uccide il drago senza dimenticare i balconi in legno che sono ottimamente decorati con le figure dei saggi e dei profeti con le scritte di proverbi in francese antico. Una cosa che colpisce girando per il castello sono i tanti simboli che si trovano quasi in maniera ossessiva all’interno e sembra vogliano rappresentare quanto il percorso d’accesso fosse un vero e proprio viaggio iniziatico.

Lo sapevi che in questo castello vive ancora lo spirito del fantasma d’ordinanza? Si tratta di un giovane ucciso dalla matrigna per assicurare l’eredita al proprio figlio! Alcune persone affermano addirittura di aver sentito i passi del ragazzo aggirarsi per le stanze del maniero…

Curiosità

Chi beve solo si strozza, recita così il detto da cui parte la tradizione del caffè ala valdostana, una bevanda a base di caffè, la cui storia è parte integrante della cultura popolare della Val d’Aosta. Questa particolare bevanda viene servita in un contenitore particolare che dispone di caratteristici beccucci che servono per bere la bevanda passandosi il recipiente. La coppa anche detta, alcuni dicono erroneamente, grolla dell’amicizia è una tradizione che risale al medioevo, diventata oggi uno dei simboli della regione.

Attività all’aria aperta da fare in autunno in Val d’Aosta

Il territorio di Fenis in autunno è l’ideale anche per chi ama camminare all’aria aperta. Nelle vicinanze si trova la Val Clavalitè anche l’unico giacimento di salgemma e miniera di ferro della zona. In mezzo alla valle si trova la Piana della Clavalitè piccolo altopiano d’alta quota con zone boschive e antichi centri abitati da cui è possibile ammirare la Punta Tersiva, la vetta principale del territorio.

Da qui partono diversi sentieri con differenti livelli di difficoltà. Ti consigliamo il sentiero che porta sull’Eremo di Saint-Julien. Un piacevole sentiero immerso in un bosco di pino silvestre porta alla sommità del monte di Saint Julien dove si trova una chiesetta dedicata a San Grato. Il percorso inizia in località Le Côteau dove si trova l’ingresso al sentiero che conduce ben presto alla chiesetta. Da qui si prosegue verso l’eremo. Un percorso facile e panoramico, davvero adatto a tutti. Secondo la narrazione qui si compì il martirio di San Giuliano per mano di alcuni soldati romani che lo fecero prima prigioniero, poi condotto a lavorare nelle miniere di Misérègne e infine fatto cadere in un precipizio solo perché voleva diffondere la fede cristiana tra gli schiavi. Furono proprio i suoi compagni che decisero di edificare un oratorio per onorarlo.