Se anche tu hai un animale domestico, cane o gatto che sia, allora puoi capirmi. Alla fine di marzo 2017, il mio cagnolone Jolly — un meticcio tra pastore bergamasco e spinone — mi ha lasciata, dopo quindici anni insieme. Un brutto male se l’è portato via, nonostante tutte le cure e l’amore del mondo.
La sua scomparsa ha lasciato in me un vuoto enorme, difficile da colmare.
Non penso che un viaggio possa risolvere tutto, ma cambiare aria sì, quello aiuta. Così ho deciso di prendermi due giorni solo per me, e sono partita per Marina di Ginosa, alla ricerca di un po’ di pace.
Io sono Monica Palazzi e vi accompagnerò in questo mio nuovo viaggio, tra emozioni, luoghi da scoprire e momenti da vivere con il cuore. Benvenuti a Marina di Ginosa: si parte!
Marina di Ginosa: info utili, come muoversi e come arrivarci
Il borgo di Ginosa, situato a circa 7 km da Marina di Ginosa, è il centro storico del comune: un piccolo gioiello tra le gravine, ricco di scorci pittoreschi e atmosfere d’altri tempi.
Come anticipato, sono partita per Marina di Ginosa, una graziosa località della costa ionica tarantina, situata in Puglia, al confine con la Basilicata. Questo piccolo centro balneare fa parte del comune di Ginosa, in provincia di Taranto, ed è affacciato sul Mar Ionio, con lunghe spiagge sabbiose e una bella atmosfera rilassata anche fuori stagione.
Per raggiungerla ho scelto l’aereo, il mezzo più comodo e veloce. In circa un’ora e mezza ho coperto gli 865 chilometri che mi separavano dalla meta. Una volta atterrata, ho ritirato un’auto a noleggio e, percorrendo prima la Strada Statale 106/Jonica E90 e poi la SS580, sono arrivata a destinazione senza difficoltà.
Nonostante fosse solo inizio primavera, ho trovato Marina di Ginosa già allegra e vivace. Proprio quello di cui avevo bisogno. Un piccolo toccasana che mi ha aiutato, almeno un po’, a rimettermi in carreggiata.
Certo, questo non significa aver dimenticato il mio cane — e come potrei? — ma mi ha fatto bene, davvero.
Come spesso accade nei miei viaggi, sono arrivata di venerdì sera, il che mi ha lasciato due giornate piene per esplorare il territorio.
Anche stavolta ho deciso di organizzare la visita in due parti: un giorno dedicato alla scoperta delle bellezze storico-culturali del borgo, l’altro da passare in riva al mare, per respirare un po’ di aria buona e godermi il paesaggio.
Ovviamente, niente bagni in questa stagione, ma qualche raggio di sole e la brezza marina fanno sempre bene, all’anima e al cuore.
Prima giorno: il borgo di Ginosa, la torre costiera e il lago, il viaggio comincia
La Chiesa Madre di Ginosa, costruita nel XVI secolo, è il cuore storico e spirituale del borgo, immersa in un paesaggio rupestre mozzafiato.
Marina di Ginosa è conosciuta soprattutto per la sua splendida spiaggia, ma è chiaro fin da subito che ha molto di più da offrire.
Dopo colazione — anche se, a dire il vero, non troppo presto (mi sono dimenticata di puntare la sveglia) — esco dal B&B dove alloggio e mi incammino verso il centro storico di Ginosa. È un vero gioiellino, silenzioso e suggestivo, che si arrampica dolcemente su un’altura.
La mia prima tappa è la Chiesa Madre, situata alla fine di Via Matrice. È un edificio in tufo locale, che si affaccia su un paesaggio rupestre mozzafiato. La chiesa è dedicata alla Vergine del Rosario, diventata Patrona del paese nel 1765.
La costruzione dell’edificio risale al 1554, quando Gianbattista Doria, signore della zona, ne commissionò la realizzazione ad alcuni architetti francesi. L’influenza francese si percepisce chiaramente: la linea architettonica della chiesa, sia all’esterno che all’interno, è un bellissimo esempio di fusione tra lo stile gotico francese e quello rinascimentale pugliese, tipico del periodo.
Mi lascio trasportare dalla bellezza e dalla quiete del luogo, e mi perdo letteralmente nella visita. Ci sono tante cose che colpiscono l’occhio e l’anima, ma tra tutte, a restarmi più impresse sono sicuramente le cinque cappelle:
- la Cappella della SS. Trinità (nota anche come Cappella di Santa Rita),
- la Cappella del Carmine,
- la Cappella del Sacramento (o del Rosario),
- la Cappella di San Pietro,
- e infine il Cappellone, che rappresenta la parte più antica della chiesa.
Quest’ultima è davvero affascinante: ha una volta a crociera e conserva ancora alcuni resti di pitture murali, che raccontano silenziosamente secoli di storia e devozione.
Il tempo vola e, quasi senza accorgermene, si fa ora di pranzo. Mangio qualcosa di veloce — senza allontanarmi troppo — perché nel pomeriggio mi aspetta un’altra tappa, stavolta più vicina al mare...
Lago di Salinella, la torre Costiera e serata rilassante
Lago di Salinella: uno specchio d'acqua tra Puglia e Basilicata
A meno di cinque chilometri da Ginosa - che in auto faccio in un soffio - sulla strada che porta a Metaponto c’è un bel laghetto. Sto parlando del lago di Salinella... talmente bello e rilassante che ci passo l’intero pomeriggio.
Il lago è metaforicamente diviso tra Puglia e Basilicata nell’area naturale protetta “Riserva Naturale Stornara”. Girando senza fretta ho modo di vedere svariate specie di uccelli palustri come gabbiani, la gallinelle d’acqua e aironi. Molto ricca pure la fauna ittica.
No, tranquilli non sono diventata improvvisamente una specialista del settore, ma semplicemente ho trovato sul posto un arzillo vecchietto che mi ha spiegato tutto, illustrandomi le tante specie che si trovano nella riserva.
Girovagando mi imbatto anche in una torre. Si tratta di una torre costiera che risale al XVI secolo, nota come “Torre Mattoni”, che sorge sulla foce del fiume Bradano, costruita a difesa di questa zona che fu colpita dalle incursioni ottomane. Quasi senza accorgermi si è fatta sera perciò non posso fare altro che rientrare nel mio alloggio, tempo di una doccia ed esco per dirigermi verso il lungo mare dove ci sono svariati ristoranti che propongo delle prelibatezze niente male.
Eventi culturali e musicali non mancano seppur Marina di Ginosa dia il meglio di sé durante i mesi estivi.
Ad esempio, mi dice il cameriere del locale dove ceno, l’ultima domenica del mese di agosto si svolge il Carnevale Marinese con tanto di carri mascherati che girano per le strade del borgo.
Secondo giorno: tra spiagge sabbiose movida e divertimento
La spiaggia di Marina di Ginosa, Bandiera Blu e premiata da Legambiente, è perfetta per le famiglie: sabbia fine, acque pulite e tanto spazio per rilassarsi
La sveglia, questa volta, suona puntuale. Zaino in spalla, salgo in macchina e mi dirigo verso il litorale di Marina di Ginosa.
Forse non è tra i tratti di costa più famosi della Puglia, ma credetemi: non ha nulla da invidiare a nessuno. Anzi, proprio il fatto che sia meno battuto dal turismo di massa lo rende ancora più affascinante.
Il clima è perfetto, anche fuori stagione. Il mare regala sfumature di colore meravigliose, la natura è incontaminata, e tutto intorno trasmette una calma che riesce davvero a rigenerare. È proprio quello che cercavo.
L’arenile si estende per chilometri, circondato da una splendida pineta di macchia mediterranea, che fa parte dell’area naturale protetta “Pineta dell’Arco Ionico”. Durante l’estate, lungo la costa si alternano lidi attrezzati e spiagge libere, premiate con le 3 Vele Blu di Legambiente e insignite del riconoscimento della Bandiera Blu.
Non mancano i servizi: noleggio pedalò, aree giochi per bambini, punti ristoro… insomma, è una località ideale anche per le famiglie con bambini, che qui trovano relax e sicurezza.
Passeggio sulla spiaggia, respiro l’aria salmastra e mi ritrovo a pensare:
Come sempre, sono in super ritardo. Per fortuna, però, mi conosco: i bagagli li ho preparati in anticipo — una piccola vittoria personale! Nonostante questo, arrivo all’imbarco all’ultimo secondo, giusto in tempo per non restare a terra… come al solito!
E niente, mi sa che non cambierò mai: sono una ritardataria cronica, la puntualità resta un concetto astratto per me.